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FERRARA, 16 dicembre 2021 – Non solo una gestione efficiente dell’acqua come elemento essenziale
di sviluppo sostenibile del territorio. La nuova amministrazione del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha scelto di aprirsi alla comunità e alle persone, sostenendo quest’anno dodici associazioni di volontariato che svolgono un’azione fondamentale in diversi ambiti del sociale.
Sono: Ail (Associazione Italiana Leucemie), Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), A Coda Alta, Pagliacci senza Gloria, Lega Nazionale del Cane di Ferrara, UISP Ferrara, Il Mantello, Banco Alimentare di Ferrara, Ado (Associazione Donatori Organi), Nati Prima Onlus, Avis (Associazione Volontari Italiani Sange) e Proloco di Baura. Tutte le associazioni sono state invitate oggi (16 dicembre ndr) a Palazzo Naselli Crispi per un ringraziamento speciale e per presentare i progetti di solidarietà già in calendario per il 2022. Perché una cosa è certa, come ha spiegato il direttore generale del Consorzio Mauro Monti: “Il nostro impegno per il prossimo anno sarà ancora più intenso e costante”.
“Ringrazio tutte le associazioni per essere state con noi – ha continuato il direttore – e averci fatto conoscere le vostre iniziative e i progetti di sostegno alla società in molti ambiti. Speriamo, con il nostro impegno nei confronti del volontariato, di contagiare non di covid ma di solidarietà le persone, divulgando l’impegno di tutte le associazioni, anche di quelle più piccole. Abbiamo iniziato con la solidarietà dei dipendenti che hanno donato un’ora di lavoro, contributo che il Consorzio ha raddoppiato e ha destinato a Il Mantello e al Banco Alimentare di Ferrara. Poi ci sono state le aperture straordinarie della nostra sede Palazzo alla cittadinanza, nel corso del quale abbiamo ospitato cinque associazioni – Ail, Admo, Lega del Cane, A Coda Alta, Nati Prima – che hanno disposto di uno spazio per la raccolta fondi. Poi c’è stato il grande successo della “Corsa della Bonifica” che ha coinvolto Uisp, Avis, Proloco Baura, Nati Prima, Pagliacci senza gloria e una partecipatissima “Gara delle sfogline”, promossa da Ado Ferrara. Si è creata una sinergia importantissima con queste realtà, sulla quale l’intero Consorzio vuole continuare a investire anche nel prossimo anno. Posso anticipare che stiamo organizzando il nuovo calendario delle attività e che il 10 aprile è già stata fissata la mezza maratona, mentre con le aperture del Palazzo ricominceremo dal primo sabato di marzo per ospitare queste e altre associazioni. Abbiamo anche un progetto ambizioso nel cassetto, quello di organizzare un vero e proprio “Festival della solidarietà” che coinvolga il maggior numero di enti, per dare valore al loro essenziale impegno per il territorio”. Un impegno ribadito dal vicepresidente del Consorzio Luca Natali che ha detto: ”Il Consorzio è un ente pubblico che ha degli obblighi verso la comunità e per questo ha deciso di aprirsi alla città e
alle persone in molti modi, organizzando diverse attività finalizzate al coinvolgimento di enti, associazioni e fondazioni che sono diventate per noi un importante “patrimonio” da valorizzare.
Vogliamo continuare su questa strada e, come ha già detto il direttore, aumentare il nostro impegno per diventare un punto di riferimento non solo per la gestione dell’acqua e dell’irrigazione ma anche per la solidarietà e il sostegno al volontariato”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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