Skip to main content

Lo scorso fine settimana i volontari del progetto “Un Bosco sociale per la città di Ferrara: la foresta alimentare” si sono riuniti per proseguire la creazione del primo bosco alimentare a Baura. L’iniziativa rientra nell’ambito delle Giornate di cittadinanza attiva promosse dal Centro Idea del Comune di Ferrara, con il coinvolgimento della Casa Famiglia gestita dalla Coop Integrazione Lavoro di Baura.

Il progetto è iniziato un anno fa con un primo week end di formazione aperto a tutti i cittadini, durante il quale i professionisti incaricati, Francesca Simonetti e John Button, hanno introdotto l’argomento delle foreste giardino e le modalità di progettazione delle stesse. Da marzo 2014 a marzo 2015 sono state svolte diverse attività, tra cui la progettazione del bosco alimentare, la pacciamatura a strati, la prima piantumazione di 50 alberi e arbusti negli spazi verdi che circondano il Fienile di Baura e la Casa Famiglia gestiti dalla Cooperativa Integrazione Lavoro, il tutto con la supervisione e l’accompagnamento dei facilitatori.

“Siamo qui a Baura perché l’area che ci ha offerto la coop Integrazione Lavoro è abbastanza estesa, adatta per la realizzazione del bosco alimentare. Ma oltre alla qualità del suolo ci piaceva anche l’idea di fornire l’opportunità a questa associazione di piantare degli alberi da frutto che potranno servire come autofinanziamento, per produrre confetture, composte o vendita di ortaggi, generando un piccolo ritorno economico e impegnando in alcune attività gli ospiti della Casa Famiglia. E’ una bellissima forma di collaborazione tra amministrazione comunale, cittadinanza e strutture occupate nel sociale”.

foresta-giardino-casa-famiglia
John Button e i volontari del progetto Foresta Giardino

Laura Bonati, del Centro di educazione alla sostenibilità “Idea”, ci accoglie mentre i volontari sono già all’opera, guidati da Francesca Simonetti e John Button che per tutta la durata del progetto li hanno seguiti e formati, insegnando loro le tecniche della permacultura. “La permacultura è una tecnica particolare – ci spiega Francesca Simonetti – nata più di quarant’anni fa in Australia, in risposta al degrado ambientale che l’agricoltura tradizionale stava causando in un territorio antichissimo, che si stava distruggendo anche a causa degli eccessi d’erosione del suolo e delle calamità. La permacultura è un metodo di progettazione integrato ed inclusivo usato per creare sistemi ecologicamente sostenibili, attraverso il riconoscimento e l’impiego armonizzato degli elementi naturali, allo scopo di creare relazioni positive tra essi e i bisogni delle persone, oltre a garantire la massima produttività. Le fondamenta della permacultura si trovano nell’ecologia applicata, ovvero nelle relazioni tra elementi dell’ecosistema, che mio marito ama definire un ‘matrimonio tra genti e luoghi’. La foresta commestibile, o giardino, è strutturata in modo da mantenere nel tempo un giovane bosco che permetta alla luce di entrare sempre tra i rami, per permettere agli alberi da frutto di crescere e dare prodotti”.

Per poter realizzare queste attività il Centro Idea del Comune di Ferrara ha partecipato nel 2013 al Bando Città Civili dell’Emilia Romagna, mirato a finanziare azioni di cittadinanza attiva a sostegno della cura dei beni comuni e della partecipazione dei cittadini alla gestione degli spazi pubblici. Il Bando ha dato l’opportunità di accogliere le sollecitazioni di un gruppo di cittadini che erano interessati a curare in modo condiviso aree verdi pubbliche. La Coop Sociale Integrazione Lavoro di Ferrara era un partner veramente appropriato e indispensabile alla realizzazione del progetto .

foresta-giardino-casa-famiglia
Laura Bonati e Francesca Simonetti controllano il terreno

“La possibilità data dalla Regione ci ha permesso di realizzare un progetto sperimentale sulla permacultura, individuando formatori con una professionalità riconosciuta a livello internazionale, che ci hanno sempre seguito nella formazione e nell’attività. Prima di arrivare alla realizzazione del Bosco Alimentare, infatti, i cittadini hanno partecipato a momenti formativi e lavorato alla progettazione del Bosco. L’organizzazione è stata complessa e articolata, abbiamo imparato tutti strada facendo, ma con la convinzione di raggiungere gli obiettivi del progetto. La crescente attenzione manifestata dai cittadini in questi anni a favore della cura del bene comune e il diffuso desiderio di poter coltivare in modo più naturale e sostenibile, hanno portato a una partecipazione attiva e costante al progetto, come dimostra il fatto di essere tutti insieme qui oggi, nonostante il brutto tempo”.

 

foresta-giardino-casa-famiglia
Un volontario al lavoro
foresta-giardino-casa-famiglia
Una volontaria al lavoro

Isabella, una giovane torinese arrivata a Baura per lavorare attivamente a questo progetto, dice: “Ho saputo che c’era la possibilità di seguire una formazione con insegnanti esperti, cosa che in Italia non è ancora tanto frequente. Sono venuta per partecipare al progetto in questi due giorni e, compatibilmente con la distanza, mi piacerebbe continuare, anche perché è la prima che vedo realizzare un progetto del genere in completa autonomia e in collaborazione con un’istituzione pubblica”.

foresta-giardino-casa-famiglia
Malerbe e pacciamatura

E’ stato fatto molto, ma tanto è ancora da fare. Francesca Simonetti mostra il terreno preparato a novembre, quello con il pacciamante,(copertura fatta di diversi strati tra cui cartone, letame e paglia, utile per eliminare le cosiddette malerbe) di febbraio e ci spiega quanto ancora vorrebbero realizzare. “Questa è una prima porzione del progetto globale, che dovrebbe estendersi e comprendere anche un prato fiorito, un piccolo laghetto, e un’altra porzione di bosco alimentare per il quale stiamo preparando il terreno. Per continuare e concludere il progetto servono altri fondi, oltre alla partecipazione attiva della cittadinanza”.

foresta-giardino-casa-famiglia
John spiega le tecniche della permacultura

John si avvicina ai volontari, li guarda lavorare e ripete di non dar acqua agli arbusti appena piantati e spiega: “Il Forest Gardner è diverso dal frutteto, che è una piantumazione di alberi singoli. Ma noi non piantiamo singoli arbusti, vogliamo creare un bosco, così come avviene in natura, per far sì che le radici si intreccino sotto terra. Il tempo di crescita varia dal clima in cui si realizza il progetto: dove fa molto caldo possono volerci anche pochi mesi, qui ci vorrà probabilmente più di un anno”.
La permacultura segue regole specifiche, è come eseguire una coreografia di gruppo, in cui ogni singolo passo potrà fare la differenza per il risultato finale, per cui ci sarà da attendere ancora un po’.

foresta-giardino-casa-famiglia
Una pianta di ginestra e sulla sfondo la casa famiglia di Baura

“Ciò che ci ha spinto a scegliere questo posto – dice Renzo – è la presenza di una realtà istituzionale già viva, la casa famiglia, in cui c’è attenzione verso la natura, come si nota dalla presenza della serra e dell’orto. Il nostro progetto si inserisce molto bene con questa realtà, in quanto integra e arricchisce le attività già presenti, diventando un’ulteriore opportunità futura per gli utenti della cooperativa. Il gruppo è nato da un corso fatto un anno fa, ci siamo conosciuti e ci siamo dati degli obiettivi. Volevamo un progetto concreto, poter progettare, realizzare e coltivare un bosco alimentare, e abbiamo avuto la possibilità di usare questo spazio. Ci siamo resi conto, però, della complessità e della lunghezza dei tempi del progetto: servirà più tempo rispetto al previsto e altre forze in campo. Per questo siamo aperti a chiunque voglia collaborare con noi: chi lo desidera può scrivere a idea@comune.fe.it. Ci piacerebbe molto trasmettere ad altre persone quello che abbiamo imparato, per poter realizzare il progetto nella sua totalità e veder trasformato tutto questo prato in una Foresta Giardino”.

Per approfondire l’argomento: Breve introduzione alla permacultura di Francesca Simonetti [vedi].

Galleria fotografica, clicca le immagini per ingrandirle.

foresta-giardino-casa-famiglia
foresta-giardino-casa-famiglia
tag:

Chiara Ricchiuti


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it