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Da Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

Sabato 7 ottobre 2017, ore 9.30 – 13.30
Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
Via De’ Pisis 24, Ferrara

Il convegno, cui parteciperanno autorevoli esponenti della comunità scientifica ed esperti delle comunità locali, vuole offrire al pubblico riflessioni e spunti sul futuro del Delta in un momento in cui c’è una forte attenzione sulla conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico, costituito dal più grande sistema di aree umide del nostro paese alla foce del più importante fiume della Penisola.
Le Associazioni che lo hanno promosso ritengono che il Delta del Po possa diventare un’area pilota su scala nazionale ed internazionale dove sperimentare forme di tutela e gestione integrata e dinamica della biodiversità e del territorio, che tengano conto delle necessarie misure di adattamento ai cambiamenti climatici, mirando ad abbattere l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, attraverso politiche attive sostenibili di riconversione e ottimizzazione degli impianti industriali e dell’apparto produttivo e delle pratiche agricole, anche attraverso la promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica.
Per migliorare la capacità di intervento istituzionale le Associazioni promotrici propongono un Patto territoriale che promuova una migliore gestione e valorizzazione, concordate e convergenti con la società civile, di una zona umida di importanza internazionale dove sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell’economia che superi le lavorazioni inquinanti (dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle) e rinnovi le attività tradizionali sostenibili (legate alla piccola pesca e dilettantistica) in un quadro di promozione ecoturistica internazionale nei mercati più ricchi del Nord e Centro Europa. Le Associazioni promotrici ritengono, infatti, che le istituzioni debbano rafforzare la loro capacità di fare sistema, come dimostra il successo della proposta MAB UNESCO, tenendo conto dei saperi e delle proposte delle popolazioni locali e della necessità di tutelare un patrimonio unico al mondo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

9.30 registrazione partecipanti
10.00 Introduzione – Stefano Lenzi, a nome delle 14 Associazioni promotrici
Spunti di riflessione
10.10 Valori scientifici, ambientali e culturali della biodiversità del Delta – Riflessioni per il futuro – Introduce il tema: Stefano Mazzotti, direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
10.25 La tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico dell’area del Delta – Introduce il tema: Carlo Magnani, direttore del Dipartimento Culture del Progetto dello IUAV di Venezia
10.40 Il fiume Po, effetto dei cambiamenti climatici sui regimi di piena e di magra – Introduce il tema: Ezio Todini, presidente Società Idrologica Italiana, già ordinario di Idrologia presso la facoltà di Ingegneria della Università di Bologna
10.55 Sviluppo sostenibile, green economy, attori del cambiamento economico e sociale nell’area del Delta – Introduce il tema: Walter Sancassiani, Focus Lab, esperto di Green Economy, CSR e stakeholder engagement
11.10 “Visioni di futuro degli attori dell’area del Delta”, con i contributi di: Marco Bondesan – Italia Nostra di Ferrara, Eddy Boschetti – Rete Oasi WWF Rovigo, Carla Corazza, biologa – ricercatrice del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, Franco Dalle Vacche – Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, Giacinto Derenzi – servizio vigilanza ambientale Legambiente, Emilio Destefani – Lanciatori del Polesine / Spinning club Italia, Carlo Ferrari – botanico Università di Bologna, Isabella Finotti – segretario nazionale delle Guide Ambientali AIGAE, Marco Giustin – responsabile specie e ricerca LIPU, Marco Gottardi – responsabile Riserva MAB UNESCO, Giancarlo Gusmaroli – CIRF, Francisco Martinez – coordinatore AccademiaBio / Federbio, Lorenzo Marchesini – presidente DELTA 2000, Claudio Pigato – vicepresidente Italia Nostra Rovigo, Nicola Scolamacchia – presidente Confesercenti Ferrara, Claudia Sorlini – vice presidente del Touring Club Italiano, Flavia Vigoriti – Comunicazione e Marketing Novamont, Gianfranco Vitali – coordinatore della Cabina di Regia Destinazione Turistica Romagna.
13.20 Conclusioni e saluti

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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