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Da: Ufficio Stampa Il Giardino del mondo

“Il Giardino del mondo”, progetto vincitore del concorso “Io amo i beni culturali” edizione 2018 bandito da IBACN Emilia-Romagna, si riempie di note grazie a SonArte. Prosegue – giovedì 7 marzo – “Giardini corali”, il laboratorio di canto che coinvolge le classi III e IV A della Scuola Primaria Poledrelli di Ferrara.
“Giardini corali” è un progetto dell’Associazione musicale e culturale SonArte che ha come obiettivo principale la conoscenza del canto corale nella scuola, attraverso una serie di attività musicali incentrate sull’utilizzo della voce e del corpo. Esse costituiscono un’occasione importante per favorire il lavoro di gruppo, la socializzazione e la relazione tra i bambini, in una dimensione musicale e interculturale che mira all’esecuzione di un repertorio ricco e vario dal punto di vista della provenienza culturale. In scaletta troviamo così canti provenienti dal Trinidad, dal Panama, dal Senegal, dall’Inghilterra e da Israele; il repertorio è composto da melodie che partono dall’unisono e da canzoni con semplici ostinati, per arrivare alla realizzazione di melodie a due voci, con o senza accompagnamento strumentale. I laboratori sono condotti dalla Professoressa Sonia Mireya Pico, direttrice del Coro Femminile SonArte, e le coriste saranno presenti in alcuni momenti del progetto per dare ai bambini un supporto didattico e musicale nella preparazione del repertorio stesso.
“Giardini corali”, strutturato in otto incontri di un’ora e mezza circa ciascuno, ha preso il via lo scorso 29 gennaio e prevede la realizzazione di un saggio finale aperto al pubblico che si svolgerà nel mese di maggio negli spazi di Factory Grisù.
L’Associazione musicale e culturale SonArte è nata nel 2008. È un’associazione di promozione sociale non profit, che ha tra i suoi obiettivi la diffusione della musica negli ambiti scolastici attraverso la realizzazione di laboratori musicali, di rassegne, di festival e di iniziative diverse che diano la possibilità di aprire gli spazi di partecipazione artistica e musicale alle scuole del territorio. Dalla costituzione ha realizzato il Festival artistico interculturale infantile “Per i sentieri del mondo”, in collaborazione con le associazioni Cittadini del mondo e CIES di Ferrara, al quale hanno aderito diverse scuole primarie della città per circa 420 bambini coinvolti.
Sonia Mireya Pico si è laureata in Musica nel suo paese natale, la Colombia, ha proseguito gli studi musicali in Italia conseguendo il Diploma di canto al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara nel 2003 e, successivamente, il Diploma in Didattica della musica al Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo. Nel 2015 ha concluso il Biennio specialistico in Musica Vocale da Camera nello stesso conservatorio. È socia-fondatrice dell’Associazione musicale e culturale SonArte, nonché direttrice del Coro Femminile SonArte dal 2010. Ha altresì pubblicato il libro di musica “Alla Fiera di Magangué” per la Casa Editrice Progetti Sonori.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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