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Da: Il Gruppo dei 10

Sabato 24 novembre allo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara)

Lo Spirito chiama New York. Sabato 24 novembre sarà una di quelle date da segnare in calendario con ‘Smalls is back’. Ospite per la seconda data di ‘Tutte le direzioni in Falltime 2018’ (rassegna ideata da Il Gruppo dei 10) allo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara) sarà l’incredibile Spike Wilner Trio (Spike Wilner al pianoforte, Tyler Mitchell al contrabbasso e Anthony Pinciotti alla batteria), per una serata dedicata al mitico Smalls, jazz club al 183 West 10th Street, Greenwich Village, New York City, che negli anni ’90 si guadagnò la reputazione di “focolaio per i talenti jazz di New York” e “uno dei migliori posti della città per vedere le nuove talentuose leve della scena jazz newyorkese”.

Spike Wilner fu uno di loro. Nel 1994, iniziò a suonare regolarmente al Smalls Jazz Club. Divenne la sua ‘casa musicale’ tanto da diventarne partner e manager. La dinastia familiare di Michael Spike Wilner è formata da rabbini, ma anche da una nonna pittrice, Marie Wilner, attiva nella scena artistica newyorkese degli anni ’30 fino agli anni ’60. Spike inizia a suonare il pianoforte in giovane età, dopo aver visto un documentario sulla vita di Scott Joplin. Cresce così in lui la passione per il pianoforte, il ragtime e la musica jazz. Lavora con molti grandi maestri. Tra i più importanti: Barry Harris, Jaki Byard, Kenny Werner, Walter Davis Jr., Kenny Barron, Mark Thompson, Harry Whitaker, Fred Hersch, Johnny O’Neal e Terry Waldo. Spike si è esibito con e ha diretto molte band a New York in molti famosi jazz club, tra cui The Village Gate, The Angry Squire, Visiones, Augies, The West End Gate e The Village Corner. Spike ha anche fatto un tour con The Artie Shaw Big Band, The Glen Miller Orchestra e Maynard Furgeson. La collaborazione con lo Smalls si rinforza: due anni fa il locale newyorkese ha dato vita a un gemellaggio con il Panama Beach, dove il Gruppo dei 10 ha organizzato gran parte delle serate estive.

Cinque sono i concerti di ‘Tutte le direzioni in Falltime 2018’, la nuova rassegna ideata da Il Gruppo dei 10, partita in musica l’8 novembre e che proseguirà fino al 29 dicembre. La programmazione autunnale – offerta dalla realtà nata nel 2010 da alcuni ferraresi con la volontà di arricchire il panorama culturale con concerti dedicati al jazz (ma non solo) – ritorna nell’ormai consueta sede per la stagione più fredda: l’accogliente Spirito di Vigarano Mainarda (via Rondona 11d, Vigarano, Ferrara).

Per informazioni e prenotazioni: Spirito, 0532.436122 e 339.4365837. Una nuova formula per Tutte le direzioni in Falltime: il locale apre l’american bar alle ore 20, il concerto inizia alle 21. All’interno del biglietto – di 20 euro – si avrà a disposizione oltre al concerto una consumazione (cocktail o calice di vino) con stuzzicheria artigianale e, a fine spettacolo, la ‘spaghettata di mezzanotte’, momento conviviale per stare insieme dopo il concerto. Rimarrà anche la possibilità di avere l’abituale accoglienza al ristorante con menu alla carta. Per seguire anche gli altri eventi in programma, Il Gruppo dei 10 è anche su Facebook.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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