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Da: Gruppo Consiliare Lega 

Oltre 1,2 milioni di euro. Tanto il Comune di Ferrara ha elargito nel tempo alla Cooperativa Acli Coccinelle, fondata da Aldo Modonesi, ex assessore Pd del Comune di Ferrara e dalla moglie, Paola Coluzzi, a lungo presidente e oggi a processo per il crac della Cooperativa.
La cifra, evidentemente importante, è stata ricavata da una analisi dettagliata dei finanziamenti, fornita dagli uffici, a seguito dell’interrogazione del gruppo consiliare della Lega che ha chiesto chiarimenti in merito ai rapporti intercorsi tra il Comune di Ferrara e la Cooperativa negli anni dell’amministrazione Tagliani, quando il consigliere Aldo Modonesi ricopriva la carica di assessore.
Dalla ricerca è emerso che fin dal 2009, la cooperativa Acli Coccinelle ha avuto rapporti con l’Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara, in seguito all’aggiudicazione di bandi per la fornitura di servizi all’infanzia e con l’assegnazione di contributi. I rapporti si sono interrotti soltanto al momento della richiesta di liquidazione coatta con la risoluzione anticipata dei contratti in essere. La cooperativa Acli Coccinelle a partire dal 2009 è stata, a vario titolo, diretta destinataria di somme erogate dal comune di Ferrara per un totale di 617.234,05 euro. A queste si aggiungono 203.661,62 euro quali somme ricevute indirettamente da consorzi vincitori delle gare di appalto dei quali la cooperativa era componente. A queste cifre vanno aggiunti altri 430.551,91 euro che la cooperativa Acli Coccinelle ha ricevuto, a sostegno delle attività svolte, a compensazione di fatture emesse all’indirizzo di altri settori del Comune di Ferrara, anche precedentemente alla formazione dell’Istituzione Scolastica, ovvero, già a partire dal 2002.
Secondo quanto calcolato dagli uffici, in totale, la spesa sostenuta dal Comune di Ferrara a favore della Coop Acli Coccinelle ha raggiunto negli anni 1.251.447,58 euro.
Ricordiamo che si tratta di una cooperativa finita in dissesto con un buco da 400.000 euro, per la quale oggi, Paola Coluzzi, insieme ad un altro socio, è a processo con l’accusa di illecita influenza sull’assemblea (articolo 2636 del codice civile). Secondo l’accusa la moglie di Modonesi avrebbe fatto figurare come membri del Cda presenti alle sedute di bilancio persone che, secondo le testimonianze rilasciate in aula e riportate dai quotidiani, erano all’oscuro di tutto, con lo scopo di “ottenere in assemblea la maggioranza per procurarsi un ingiusto profitto nel continuare a gestire autonomamente le decisioni della coop”.
Riteniamo gravissimo e scandaloso il fatto che negli anni in cui la situazione della Coop Coccinelle andava emergendo e anche successivamente quando era ormai evidente e conclamata, nessun assessore della giunta Pd, né tantomeno l’ex assessore Aldo Modonesi che oggi volentieri punta il dito verso la Lega, nonostante le sollecitazioni di quelle che allora minoranze, ritenne di rilevare nei rapporti tra il Comune e la Coop Coccinelle nulla di eccepibile, e anzi fu lo stesso sindaco Tagliani a negare la presenza di un qualsiasi conflitto di interessi.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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