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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 1° marzo (ore 21.30) al via il primo appuntamento della stagione che rinnova la granitica collaborazione tra il Jazz Club Ferrara e Crossroads – Jazz e altro in Emilia–Romagna. L’atteso “varo” è affidato al ritmo propulsivo e alla creatività del Roberto Gatto Quartet, nuova formazione del poliedrico batterista romano completata da Avishai Cohen alla tromba, Francesco Bearzatti ai sassofoni e Doug Weiss al contrabbasso.
Impostosi sulla scena jazzistica nazionale a metà degli anni ’70 quale co-fondatore del Trio di Roma insieme a Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli, Gatto – classe 1958, con un percorso che non conosce battute d’arresto da circa quarant’anni – non ha mai esaurito la sete di ricerca e sperimentazione. Caratteristica quest’ultima che, unita a straordinaria perizia, ha condotto il batterista a scrivere parte della storia del jazz italiano.
Tolte le vesti di prestigioso sideman a fianco di protagonisti nazionali (Enrico Rava, Enrico Pieranunzi) ed internazionali (Johnny Griffin, John Abercrombie, Chet Baker, Steve Lacy, Pat Metheny, Bob Berg, Curtis Fuller, George Coleman, Joe Zawinul ecc.), Gatto ha intrapreso con maggior vigore l’attività di leader dando vita a proprie formazioni foriere di progetti originali, mai scontati. Da citare in tal senso l’apprezzato Perfect Trio completato da Alfonso Santimone e Pierpaolo Ranieri (esibitosi al Torrione lo scorso marzo) ed il recente New York Quartet, indice di sempre più frequenti soggiorni nella Grande Mela, che vede il batterista dialogare con gli ottoni della giovanissima sassofonista cilena Melissa Aldana, accanto a Nils Felder e Joe Lepore.
Al Torrione Gatto si presenta con una nuova, scoppiettante formazione pianoless cche vede in front-line due virtuosi del proprio strumento come Avishai Cohen alla tromba (Rising Star 2012 secondo il Downbeat Critics Pool) e Francesco Bearzatti ai sassofoni (nominato miglior musicista europeo 2011 dall’Académie du Jazz), coadiuvati dal timing inossidabile del contrabbassista statunitense Doug Weiss già con Al Foster, Lee Konitz, Joshua Redman e molti altri.
Il secondo, atteso appuntamento in collaborazione con la prestigiosa kermesse itinerante è in programma per il 22 marzo prossimo con il quartetto del trombettista californiano Ralph Alessi che presenterà Baida, primo progetto griffato ECM.

Sabato 01 marzo – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
In collaborazione con Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna
Roberto Gatto Quartet
Avishai Cohen, tromba;
Francesco Bearzatti, sassofoni;
Doug Weiss, contrabbasso;
Roberto Gatto, batteria

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (fino ai 30 anni di età, se si accede al solo secondo set, o prenotando la cena)

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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