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Da ufficio stampa MoVimento5Stelle Ferrara

Una delegazione del Gruppo Consigliare del Movimento 5 Stelle di Ferrara è stata ricevuta sabato 24 marzo, su esplicita richiesta dei consiglieri, dal Questore della Provincia di Ferrara, dott. Pallini.
Essendo passati alcuni mesi dal suo insediamento, abbiamo potuto apprezzare la forte conoscenza delle complesse problematiche che riguardano la sicurezza della nostra Città.
Lo abbiamo ringraziato per il lavoro che sta svolgendo e per l’attenzione che sta dedicando ai nodi più critici in tema di sicurezza e abbiamo ribadito la necessità di totale costante monitoraggio della zona GAD, offrendogli la nostra disponibilità a collaborare sia tramite i nostri parlamentari che nel rapporto diretto con la cittadinanza.
Abbiamo portato alla sua attenzione l’idea che, in aggiunta alle meritorie azioni che la Questura sta portando avanti, anche grazie all’ausilio di reparti esterni al territorio, sia utile implementare maggiormente le azioni di intelligence e monitoraggio con l’utilizzo di agenti in borghese, che possano maggiormente colpire lo spaccio di stupefacenti, vera piaga nella Città.
Abbiamo sottolineato, altresì, che reputiamo auspicabile un maggiore sviluppo della collaborazione interforze e fra cariche istituzionali, non solo con la Guardia di Finanza, in merito al problema degli affitti in nero e dei subaffitti, che portano sul territorio persone che non vi dovrebbero risiedere, ma anche con l’Amministrazione, memori che alcune attività commerciali, anche prima dell’insediamento del nuovo Questore, si sono più volte resi responsabili di eventi che mettono a rischio la sicurezza pubblica (ex art. 100 del TULPS) e sono tutt’ora aperti.
Siamo convinti che l’anello debole nella catena istituzionale, suscettibile di miglioramenti per interventi mirati alle suddette tipologie criminali, sia proprio la Giunta e vigileremo affinché tali situazioni non accadano più.
Confidiamo, infine, sulla sua sensibilità nel valutare un fenomeno nuovo quanto pericoloso come quello delle infiltrazioni sul territorio della mafia nigeriana.
Date le ampie rassicurazioni ricevute sull’attenzione ai problemi esposti, vogliamo ringraziare pubblicamente il Questore e augurargli un buon lavoro.
Movimento 5 Stelle Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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