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Da: Ascom Ferrara
Torna a Ferrara sabato e domenica prossimi (15 e 16 giugno) il magico quanto “reale” mondo dei Cosplay. Dove? Al parco Massari (in corso Porta Mare, 3). Cosplay ossia ‘Costume Play’: insomma, il gioco di interpretare fedelmente nel costume e nelle caratteristiche i personaggi preferiti della realtà fantastica dei fumetti di ogni parte del mondo. L’evento, dal titolo CosplayVille, è promosso da Cosplay Plus di Ferrara con il supporto del Comune e di Ascom Confcommercio Ferrara: “Cosplay Plus è nata nel 2017 – spiega Filippo Ferrari uno dei tre fondatori (gli altri sono il compianto Marcello Zampini recentemente scomparso e Gaia Sandon) con lo scopo di promuovere questo tipo di manifestazioni affinché ci sia una sempre maggiore ricerca di perfezione e di regole non solo nei costumi ma anche nel senso di interpretare al meglio le caratteristiche, le identità, dei personaggi interpretati”. Da Ascom, il direttore generale Davide Urban aggiunge: “Si tratta di una manifestazione simpatica che è situata all’interno di uno dei parchi più belli e più storici di Ferrara e che costituisce quindi un ulteriore motivo per attrarre famiglie di turisti (e non solo) nel cuore della nostra città e poterne gustare appieno le atmosfere e le sue eccellenze”.
La passione dei Cosplay contagia dal ragazzino quindicenne al posato cinquantenne anche se, come conferma Filippo, “in giro per l’Italia abbiamo trovato appassionati addirittura ultra novantenni”. Chi vorrà recarsi al parco Massari potrà vedere i propri beniamini della saga di Star Trek, gli eroi di Guerre Stellari, Spiderman, Batman od ancora trovarsi circondato dagli zombie o imbattersi nei personaggi dei fumetti giapponesi come ad esempio Kirito. Tutti pronti a farsi fotografare negli immancabili selfie, senza contare che a tutti coloro che si recheranno all’info point è previsto un piccolo omaggio: allestita inoltre un’area per la ristorazione (anche gluten free), per i giochi (da tavolo e di ruolo). CosplayVille è un evento assolutamente accessibile, ad ingresso libero e gratuito, sabato dalle 10 alle 23.30 e domenica dalle 10 alle 22.

Da: Ascom Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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