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Da: Organizzatori

In occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Israele, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha presentato agli israeliani l’imponente progetto del Meis, Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, in costruzione a Ferrara.

Si è conclusa presso il Museo Eretz Israel, con la presentazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano (MEIS) di Ferrara e del prezioso manoscritto originale del “Giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, la visita in Israele del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con lui, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il Sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, il Presidente del MEIS, Dario Disegni, il Direttore, Simonetta Della Seta, e il Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani.
Questa mattina del 2 novembre, presso il Museo Eretz Israel di Tel Aviv, il Ministro, alla presenza del Capo dello Stato, del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, del Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, del Presidente del Meis, Dario Disegni, e del Direttore Simonetta Della Seta, ha illustrato agli israeliani le ragioni per cui il governo italiano, e in particolare il suo Ministero, si è impegnato a sostenere una tale iniziativa.
Dopo l’incontro di questa mattina, a Gerusalemme, con il Primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro Franceschini ha introdotto a Tel Aviv il progetto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, ribadendo l’impegno a portare a compimento i lavori entro i termini previsti. “Il Museo – ha affermato il ministro – sarà un luogo vivo, ricco di eventi e manifestazioni di rilevanza nazionale, di occasioni di approfondimento sui temi della pace e della fratellanza tra i popoli, e dell’incontro tra culture e religioni diverse. Al MEIS, i giovani potranno conoscere più estesamente la storia, il pensiero e la cultura dell’ebraismo italiano”. Il Ministro ha anche dichiarato che, dopo questa prima presentazione a Tel Aviv, il progetto sarà illustrato anche in altre città.
Ad affiancare Franceschini nella missione, Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha ringraziato per quanto si sta facendo per diffondere la cultura del popolo ebraico e ha sottolineato come il manoscritto di Bassani, che sarà poi esposto al MEIS, non a caso venga per la prima volta mostrato al pubblico proprio in Israele”. Secondo Di Segni, inoltre, la cultura si alimenterà ulteriormente “attraverso il legame tra Italia e Israele, come ha rimarcato il Presidente Mattarella in questa sua prima visita, e porterà a una nuova maturazione non solo dell’ebraismo italiano, ma anche della società italiana nel suo insieme”.
Dario Disegni, Presidente del MEIS, rivolgendosi al Presidente Mattarella, si è augurato di poterlo accogliere “l’anno prossimo a Ferrara per l’inaugurazione del Museo, così fortemente voluto dallo Stato italiano, che per la sua realizzazione ha profuso un impegno del quale tutti noi siamo profondamente riconoscenti”.
Tra i delegati in Israele, il Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che nel proprio intervento ha ricordato la tragica e disumana vicenda della comunità ebraica europea, aggiungendo come “in un periodo di forte intolleranza, in cui sono radicati pregiudizi e stereotipi, l’antidoto migliore siano il dialogo e l’ascolto: sapere ciò che è successo per impedire nuovi orrori, trasformare l’ignoranza in conoscenza e l’intolleranza in comprensione”.

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Diecimila metri quadrati, sette edifici (due che facevano parte dell’ex carcere cittadino e cinque modernissimi), uno spazio per il percorso espositivo permanente, uno per le mostre temporanee, auditorium, biblioteca, archivio, sale per attività didattiche, aule per laboratori e incontri, caffetteria, parco e ristorante gourmet. Il Meis è rivolto agli italiani di tutte le età, per spiegare loro che il retaggio ebraico, radicato nella penisola con una presenza di 2.200 anni, è parte del bagaglio nazionale. Ma il Museo conta di attirare anche un pubblico internazionale.
L’interazione degli ebrei italiani con la società circostante ha prodotto nei secoli un dialogo costruttivo da un punto di vista culturale, artistico, letterario, musicale, scientifico ed etico. Un caso unico, soprattutto se si riflette sul fatto che l’ebraismo italiano è ancora una realtà viva e in fermento. Storia che il Meis si sta preparando a raccontare in un percorso moderno, dialettico, e suggestivo.
Il Meis, nel cui Consiglio di Amministrazione siedono autorevoli rappresentanti del Mibact, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara e dell’Ucei (l’ex Presidente Renzo Gattegna parteciperà alla presentazione di Tel Aviv), ha radunato attorno a sé anche un Comitato scientifico internazionale di quindici esperti, tra storici, rabbini, sociologi, uomini della comunicazione e competenti in museologia. Tra questi, nomi come Paolo Mieli e Aldo Grasso, Alain Elkann, Donatella Calabi, Manuela Consonni ed Enzo Campelli.
Il Meis nasce a Ferrara, città rinascimentale tra le più belle d’Italia, che ha accolto dal 1300 una grande e operosa comunità ebraica, protetta fino al 1600 dalla dinastia degli Este. La città, fiera del suo passato e della sua presenza ebraica, ha sempre sostenuto il progetto Meis. Anche per questo, il Sindaco Tiziano Tagliani ci ha tenuto ad accompagnare in Israele il concittadino Dario Franceschini, portando con sé una perla della presenza ebraica ferrarese: il manoscritto de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, forse il libro più noto e internazionalmente letto dello scrittore Giorgio Bassani, di cui corrono i 100 anni dalla nascita. Il manoscritto (quattro grandi quaderni autografi), custodito da pochi mesi presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara, è stato donato alla città da Ferigo Foscari – anche lui presente all’evento in Israele –, alla cui nonna, Teresa Foscari, Bassani dedicò il manoscritto.

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