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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Semplificare gli adempimenti dei gestori delle strutture ricettive per la comunicazione dati dei pernottamenti ai fini statistici Istat e dei prezzi annuali. È questo lo scopo del nuovo sistema informativo turistico messo a punto dalla Provincia di Ferrara che, da gennaio 2015, porterà alla completa automazione della raccolta numeri con conseguente riduzione di tempi e costi di gestione.
Sarà un’unica piattaforma in sostituzione dei sistemi informativi adottati dalla Provincia e in uso a circa il 50 per cento delle strutture ricettive. Il costo dell’applicativo, circa 20mila euro, è stato sostenuto dall’amministrazione del Castello Estense, che l’ha messo a disposizione gratuitamente degli operatori del settore, senza richiedere istallazioni. Il risultato sarà una trasmissione dati alla Provincia semplice e immediata.
Ad esempio, gli alberghi che utilizzano un software per la gestione dei check-in degli ospiti potranno continuare a usarlo, d’accordo tra Provincia e software-house, senza duplicare le operazioni.
Una scelta che significa allinearsi alla legislazione in materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Direzione già adottata anche dalla Questura di Ferrara, con l’avvio nel 2006 di un gestionale dei pernottamenti nelle strutture alberghiere e conseguente azzeramento dell’onere della consegna all’autorità di pubblica sicurezza di moduli cartacei.
Per l’introduzione del nuovo sistema operativo sono in calendario tre incontri formativi rivolti agli operatori. Il primo a Ferrara mercoledì 10 dicembre alle 14 nella sala Congressi della Camera di Commercio, il secondo a Comacchio venerdì 12 dicembre alle 14,30 nella sala Polivalente di Palazzo Bellini e il terzo a gennaio 2015, ancora nel capoluogo.
Gli appuntamenti sono in prospettiva anche della possibilità che tale modalità sia resa obbligatoria per tutti gli adempimenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
Il nuovo archivio dati sulle strutture ricettive del territorio sarà in dialogo con quello regionale, con vantaggi per quanto riguarda la programmazione più complessiva del settore turistico. In particolare, il sistema prevede una sezione pubblica, “Osservaturismo”, per azioni di marketing e di competitività del settore, con informazioni sulla provenienza dei turisti, utili per attività promozionali mirate.
Allo stesso tempo il sistema consente di misurare in tempo reale il grado di successo di iniziative ed eventi, visualizzando arrivi, presenze e partenze su scala locale.
Il software è stato realizzato dalla ditta Gies s.r.l. gruppo informatica e servizi di San Marino, ed è stato adottato con successo anche dalle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Pistoia.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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