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Ufficio stampa PD Ferrara.

Il comparto agricolo ferrarese vive un momento di grave crisi strutturale dovuto soprattutto a perdite di raccolta causate da calamità naturali che hanno assunto, negli ultimi anni, un carattere ricorrente – questione riconosciuta anche a livello comunitario nella definizione delle nuove linee della Politica Agricola Comune (PAC);

Per il Partito Democratico ferrarese è necessario sostenere il settore agricolo colpito da eventi climatici così devastanti su tutte le colture,  le gelate tardive dei mesi di marzo e aprile scorso, particolarmente intense ed eccezionali per il periodo, precedute da un inverno mite, hanno causato danni in particolare alle colture frutticole del nostro territorio.

I danni  sono risultati ancora più penalizzanti in quelle aree come l’Emilia-Romagna e la provincia di Ferrara, che già nel 2020 erano state colpite dal gelo e che si trovano a far fronte per il secondo anno consecutivo a nuove perdite economiche, senza dimenticare la stagione 2019 caratterizzata dall’invasione della cimice asiatica che ha polverizzato in particolare la produzione di pere.

La Regione si è da subito attivata per raccogliere le segnalazioni da parte dei singoli imprenditori agricoli e dei Caa (Centri di assistenza agricola) circa l’effettiva entità delle perdite registrate per una mappatura completa ed ha   richiesto, come dichiarato dall’Assessore Mammi, l’attivazione degli indennizzi per il 2021, la richiesta di deroga al decreto legislativo 102, la disponibilità dei 20 milioni di euro che erano stati previsti per le gelate del 2020 e i 70 milioni di euro impegnati per calamità ed emergenze nella legge di Stabilità del dicembre 2020.

Il Partito democratico sostiene il comparto agricolo ed in particolare il settore dell’ortofrutta impegnandosi

a sensibilizzare il governo, e i propri rappresentanti all’interno, sulla necessità di adottare urgentemente misure straordinarie a sostegno dei produttori ortofrutticoli colpiti dalla calamità;

Ad esprimere vicinanza e solidarietà agli agricoltori, proseguendo negli incontri con i loro rappresentanti per ascoltare le richieste e le criticità espresse rispetto ai fenomeni indicati;

Ad attivarsi al fine di sollevare gli imprenditori agricoli dal pagamento di mutui e di ogni onere tributario, contributivo e previdenziale;

A promuovere azioni di sostegno al consumo dei prodotti del territorio come esplicitamente richiesto dalle Associazioni rappresentative di Categoria del Settore Agricolo.

Perché il Partito Democratico è vicino al comparto agricolo e ne sostiene le giuste argomentazioni al fine di mantenere e migliorare un settore fondamentale per il nostro territorio.

 

 

 

 

 

 

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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