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Da: Informazioni Aldo Sindaco
Sala gremita allo spazio Grisù all’iniziativa organizzata dal Pd locale dedicata al sistema culturale ferrarese. I consiglieri comunali uscenti e ricandidati con il Pd Ilaria Baraldi e Mauro Vigonolo, hanno parlato insieme a Massimo Maisto e al candidato sindaco Aldo Modonesi, che ha chiuso i lavori.
Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla cultura nelle ultime due giunte, ha aperto gli interventi: “In questi anni abbiamo realizzato tanti progetti piccoli e grandi grazie ad una squadra larga dentro e fuori l’amministrazione, con un ruolo forte del mondo delle associazioni che sono state coinvolte nel progetto di cultura diffusa. È importante porre l’attenzione sul metodo che ha consentito la realizzazione del progetto: sobrietà, rigore, attenzione ai numeri, fatica e qualità. Le scelte non sono mai state frutto di improvvisazione ma di questo metodo e soprattutto della convinzione di base di aver dovuto svolgere il ruolo di assessore alla cultura e non di assessore alle attività culturali”.
“L’eterogeneità e la qualità dell’offerta di cui oggi dispone la nostra città è frutto di una precisa scelta politica, di una collaborazione tra pubblico e privato che è importante trovare, ma non è affatto facile riuscirci! Occorre un sempre maggior dialogo tra amministrazione e privati e associazioni e promotori e occorre rafforzare le reti che avete costituito in questi anni e hanno dato ottimi frutti e occorre crearle dove ancora non ci sono. Cerchiamo un sempre maggiore coinvolgimento nella fase progettuale e ribadiamo la volontà di continuare a investire in progetti di qualità che amplifichino l’offerta culturale anche verso chi oggi non ne ‘consuma’” Ilaria Baraldi si è rivolta direttamente al pubblico presente, fatto di curiosi ma anche di chi opera direttamente nell’associazionismo culturale.
“È necessario proseguire sulla strada della cultura diffusa – ha confermato anche Mauro Vignolo – A Ferrara abbiamo eccellenze intoccabili come il Teatro Comunale, il Castello, Ferrara Arte, Ferrara Musica e un sistema museale di livello europeo che non va allargato ma rafforzato. Ma abbiamo anche un tessuto rigoglioso che dal seme della creatività e della fantasia fa crescere proposte vivaci e interessanti che sono un patrimonio collettivo”.
Aldo Modonesi ha chiuso gli interventi richiamando il grave problema nella programmazione culturale legato al blocco alle espansioni di Palazzo dei Diamanti, Palazzo Massari e alla conclusione del MEIS. “Ferrara ha potuto ideare e sperimentare con successo un modello culturale che, oltre alla valorizzazione delle grandi istituzioni culturali tradizionali, ha avuto la lungimiranza di riportare al centro luoghi e persone. Il modello che legava l’idea di Ferrara alla città dei grandi eventi e della cultura degli Estensi è stato arricchito attraverso la narrazione del fermento e della produzione culturale contemporanea e che ha trovato la sua espressione nei gruppi associativi, nei consorzi. Questi hanno saputo trovare gli strumenti opportuni con cui realizzare e sviluppare idee che hanno avuto ricadute sulla città e sul territorio, generando nuove opportunità di crescita professionale, formativa, sociale, di incontro e di apertura. Ora – afferma pensando al futuro il candidato sindaco – occorre coinvolgere in questo ‘patto sociale’ la partecipazione di istituzioni come la Scuola e l’Università, considerandoli luoghi in cui, non solo le menti si formano o l’aspetto didattico è preponderante, ma si sviluppa un senso civico e di appartenenza dell’individuo alla città”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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