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Da: Camera di Commercio di Ferrara

Sala Conferenze esaurita in ogni ordine di posti: già attivato dall’Ente di Largo
Castello il collegamento con le altre sale del primo e del secondo piano


FARE IMPRESA NEL TURISMO A FERRARA: COSA MANCA?
COSA C’È? COSA SERVE? MERCOLEDÌ – 12 OTTOBRE –

L’ATTESO EVENTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO
CONSIGLIO DEI MINISTRI: “PRONTO IL PIANO STRATEGICO DEL TURISMO 2017-2022”. PRESENZIERÀ AI LAVORI
FRANCESCO PALUMBO, DIRETTORE GENERALE TURISMO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Fare impresa nel turismo a Ferrara: cosa manca? Cosa c’è? Cosa serve? Sarà questa una delle considerazioni del convegno ‘Piano strategico del turismo 2017-2022: le imprese tra nuove sfide e considerevoli opportunità’, promosso dalla Camera di commercio nell’ambito delle politiche a supporto all’economia ed in programma, mercoledì 12 ottobre, a cominciare dalle ore 14.30, presso la sala Conferenze (esaurita in ordine di posto) dell’Ente di Largo Castello. Rilanciare la leadership dell’Italia sul mercato turistico mondiale e rendere sempre più il turismo (il cui contributo all’economia italiana, nel solo 2015, è stato di 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione) uno strumento di benessere economico e sociale per il paese. Questo, in sintesi, è l’obiettivo del nuovo Piano Strategico del Turismo 2017-2022 approvato in via preliminare dal Governo, nato da un ampio confronto tra Ministeri, Regioni, Anci, Camere di commercio, sindacati, associazioni di categoria e pronto, dopo le ultime modifiche e integrazioni, a ricevere il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. 4 gli obiettivi generali, articolati in 14 obiettivi specifici e in 53 linee di intervento strategico. Rivoluzione digitale, adeguamento della rete infrastrutturale, marketing innovativo, riduzione degli oneri burocratici e fiscali, miglioramento della quantità e qualità dell’occupazione, semplificazione del sistema normativo: sono alcuni dei punti fermi del Piano, ch mette al centro la necessità di dare all’Italia del turismo una cornice unitaria nell’ambito della qual tutti gli operatori si possano muovere in modo coerente, migliorando le politiche sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta. ‘L’evento della Camera di commercio – ha sottolineato il presidente dell’Ente di Largo Castello, Paolo Govoni, nel corso della conferenza stampa di ieri – intende aprire una nuova stagione nel turismo della nostra provincia, destinata a portare innovazione attraverso un percorso partecipato che individui le necessità del territorio e che spinga con forza la vocazione turistica ferrarese sempre più verso i temi della sostenibilità, non solo ambientale ma anche inerenti la mobilità, l’accessibilità, la fruibilità, il metodo della creazione del prodotto turistico, l’autenticità e la capacità di reperire risorse economiche. Si tratta – ha proseguito Govoni – del giusto contesto per dare avvio all’elaborazione di un piano strategico che individui le reali necessità del territorio ferrarese a fronte di un nuovo panorama nel quale il turismo globale è in forte crescita. Mercati un tempo chiusi stanno alimentando flussi di milioni di turisti desiderosi di visitare l’Italia. È necessario un lavoro di insieme per attirare tali flussi, non limitandosi a confidare sul nostro straordinario patrimonio culturale e paesaggistico’. I lavori, introdotti dal presidente Govoni e dal presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, vedranno la presenza di Francesco Palumbo, direttore generale turismo del Ministero guidato da Dario Franceschini, Marco Fabbri, sindaco del Comune di Comacchio, Massimo Maisto, vice sindaco e assessore alla cultura e al turismo del Comune di Ferrara, Fabrizio Toselli, sindaco del Comune di Cento, e dei vertici delle associazioni territoriali di categoria. Per tutti i relatori e per gli operatori presenti in sala, l’occasione di un ampio dibattito volto a far emergere eventuali proposte e spunti di interesse sia per il successivo iter del Piano che per l’attuazione del medesimo.

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CAMERA DI COMMERCIO


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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