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da: Staff Premio Cascella 2014

Per la prima volta dalla sua nascita il Premio Cascella si sposta dall’Abruzzo all’Emilia Romagna, ospite presso la Corte degli Estensi, muovendosi dalle sale di Palazzo Farnese di Ortona (CH) alla Delizia del Verginese di Portomaggiore (FE). Per l’occasione il discendente diretto di Basilio Cascella, il fotografo Matteo Basilè, parteciperà al fuori concorso dell’esposizione con uno scatto dal suo progetto ‘ThisOriented’, ed espone accanto ad artisti quali Marianna Santoni, Tea Falco, Giulia Pesarin, Alessandro Passerini, Alessandro Falco, Massimo Volponi, Paolo Volta, Luca Zarattini e molti altri selezionati su tutto il territorio nazionale. Nessun discendente di Basilio Cascella ha mai avuto modo di partecipare al premio intitolato al capostipite della propria famiglia, ricca di artisti divenuti celebri.

Giunto alla sua 58^ edizione, il Premio è nato nel 1955 ad Ortona (CH) per volere di Michele e Tommaso Cascella insieme a Tommaso Rosario Grilli. Il premio è stato rinnovato nel 2007 da Pasquale Grilli, nipote di Tommaso, integrando al suo interno anche la fotografia, disciplina e tecnica spesso utilizzata anche da B. Cascella. Nel 2011 Grilli affida il premio al Collettivo artistico TM15 di Alessandro Passerini, che lo rende un concorso nazionale di arte contemporanea e rassegna d’arte, proponendo mostre collettive e personali di arti visive su tutto il territorio nazionale. La qualità rivelatasi all’interno del Premio negli ultimi anni lo obbligano ad uscire dagli stretti e limitati confini regionali.

Matteo Basilè e Pasquale Grilli si ritrovano nel 2014 come i loro predecessori del 1955 per far rinascere nuovamente il Premio, in favore di una continua crescita che presto potrà farlo divenire internazionale, come era nelle intenzioni dei suoi creatori.

Per questo nuovo inizio è stato scelto il comune di Portomaggiore (FE), patria di Federico Bernagozzi, pittore considerato il più grande ritrattista ferrarese di fine ottocento, coetaneo di Cascella e con cui espose diverse sue opere all’Esposizione Artistica Nazionale di Venezia del 1887.

Dal 1° maggio al 15 giugno le opere di artisti affermati e selezionati saranno in mostra presso la Delizia Estense del Verginese, antica dimora della famiglia d’Este e Patrimonio dell’UNESCO.
Tema scelto per questa edizione è ‘Concordia’. Gli artisti selezionati hanno analizzato tale concetto in tutte le sue sfumature (coincidenza vuole che sia anche il nome di uno storico teatro di inizio ottocento sito nel centro storico dello stesso Comune di Portomaggiore) e lo hanno espresso tramite pittura e fotografia.
I visitatori della mostra potranno votare le opere preferite, decretando così i vincitori della sezione ‘popolare’, mentre il comitato scientifico prescelto deciderà i vincitori della sezione ‘critica’. Il tutto entro il 14 giugno, giorno della premiazione ufficiale.

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Data: dal 1 maggio al 15 giugno 2014

Spazio Espositivo: Delizia Estense del Verginese, via verginese – 44015 – Gambulaga (FE)
+39 335 236673 – verginese@atlantide.net – www.atlantide.net.

Genere: collettiva di fotografia e pittura

Vernissage: 1 maggio 2014, ore 17.30
Premiazione: 14 giugno 2014, ore 17.30
Finissage: 15 giugno 2014, ore 17.30

Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00.
Ingresso gratuito.

Patrocini: Comune di Portomaggiore, Cooperativa Atlantide, UNESCO, Collettivo TM15, Associazione tamèr, Galleria del Carbone, Premio Nazionale di Arte Contemporanea ‘P. Occhi’, Terry May Home Gallery, M27 Gallery, il Faro Verde, Farnese Media Art.

Catalogo: a cura di Alessandro Passerini, Grafica Passeart, pp. 130 c/a.

Curatore: Alessandro Passerini, Pasquale Grilli, Alex Canella.

Artisti: Martino Borgogni, Silvio Brancaleon, Valeria Cardinale, Marco Circhirillo, Valentina Di Berardino, Davide Di Fonzo, Valentina Murabito, Daniele Pisani, Antonella Pivetti, Francesca Privitera, SR Studio (Mirko Rinaldi & Fabrizio Strada), Chiara Teodoro, Giorgia Vlassich, Elena Zapparoli, Albert Zuckerman, Roberta Baldaro, Mattia Baraldi, Giuseppe Barilaro, Agostino Bergo, Alessandro Brunelli, Francesco Campese, Gabriele Cantadore, Clelia Catalano, Sebastiano Dammone Sessa, Chandra Fanti, Michele Pierpaoli, Andrea Savazzi, Mattia Scappini, Marco Tidu, Daniela Ventrone, Andrea Amaducci, Matteo Basilè, Alessandra Carloni, Federica Costa, Giorgio Distefano, Alessandro Falco, Tea Falco, Lorenzo Fontanesi, Pasquale Grilli, Vladimiro Lilla, Giulia Magagnini, Vittorio Manciagli, Andrea Marchese, Terry May, Alessandro Passerini, Giulia Pesarin, Laura Ragazzi, Marianna Santoni, Simone Sapienza, Monica Seksich, Massimo Volponi, Paolo Volta, Luca Zarattini.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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