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Da: Culturalia di Norma Waltmann

Nell’ambito della XXVI edizione del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali saranno presentati un convegno e due serate musicali con artisti di fama internazionale
A cura di Letizia Caselli,
Ideatore, Coordinatore e Direttore Scientifico dell’intero Progetto “Teatri’n musica”
Promosso dal Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali e da Ferrara Fiere Congressi srl in collaborazione col Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, col Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Cidim, Comitato Nazionale Italiano Musica.

I teatri italiani hanno attraversato e attraversano la storia e la cultura artistica del mondo. Un enorme patrimonio culturale e artistico, una risorsa economica importante che oggi sembra in parte sottratta alla storia e alla vita delle comunità civili e sociali: dai 428 teatri chiusi censiti in una fondamentale pubblicazione del 2008 ai molti altri dismessi o inagibili, ora purtroppo molti di più. Il fenomeno riguarda meno grandi e famosi teatri, che pure non ne sono indenni, con un enorme divario tra Nord e Sud del Paese, soprattutto una situazione critica per i teatri comunali e di periferia. La situazione è tale per cui in molti casi i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la chiusura dei teatri (Teatro Grandinetti di Lamezia Terme), fino a momenti di occupazione per sollecitare l’apertura (Teatro Valle di Roma, Teatro Rossi di Pisa), a rivendicare il bisogno di cultura.

Il progetto “Teatr’In Musica”. Una voce per i teatri chiusi, inagibili, con restauri complessi mira a studiare e a far conoscere questa criticità che appare un po’ in sordina. Il progetto consiste di due eventi culturali di notevole caratura e strettamente legati tra loro:

– Il primo appuntamento sarà il convegno grandi e “piccoli” teatri: teatri chiusi, feriti, risorti, complessi, che si terrà il 18 settembre (14.30-17.30), alla Sala Europa, Atrio, Primo Piano del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali di Ferrara. Coordinato da Letizia Caselli, responsabile scientifico del progetto internazionale “La città dei musei. Le città della ricerca” e Carla di Francesco, presidente della Fondazione Arturo Toscanini di Parma. L’incontro pubblico, al quale porgerà i saluti istituzionali il Segretario Generale del MiBAC Giovanni Panebianco, si occuperà della questione parallela che riguarda la manutenzione e il restauro dei grandi teatri nel tempo, degli teatri antichi all’aperto, di tutti i teatri in situazione di eventi straordinari.

Ne parleranno Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, uno degli edifici teatrali lirici più grandi d’Europa, terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna, che è stato riaperto nel 1997, dopo un lunghissimo periodo di abbandono iniziato nel 1974. Di recente è stato restaurato lo storico grande sipario creato per il Teatro dal pittore Giuseppe Sciuti.

Antonio Calbi, sovrintendente del Teatro Greco di Siracusa – che rappresenta il maggiore esempio dell’architettura teatrale dell’Occidente greco – il caso costituirà nell’ambito della giornata un momento di grande dibattito. Dalla peculiarità di essere “teatro all’aperto” con tutte le interazioni con l’ambiente, alla conservazione e alla manutenzione di realtà così imponenti, alla fragilità dei materiali, all’impatto delle strutture impiantistiche e sceniche, alla protezione delle gradinate usurate dal flusso di centinaia di migliaia di spettatori durante i festival lirici e teatrali, alle conseguenti strategie adottate o da adottare per proteggerli.

E Antonio Biscardi, sovrintendente del Teatro Petruzzelli di Bari, il quarto teatro più grande in Italia – la cui ricostruzione dopo l’incendio catastrofico del 27 ottobre 1991 è durata 18 anni – presenta molti caratteri di interesse per l’impresa notevole e le metodologie innovative adottate per gestire il grande cantiere e, in loco, il laboratorio integrato per lo studio e la riproduzione dei modelli decorativi sopravvissuti.

Infine, sarà dedicato un adeguato approfondimento ai Teatri danneggiati dal sisma che nel 2012 ha colpito l’Emilia Romagna. Su un bacino di 105 teatri regionali, sottoposti a tutela, 30 sono i danneggiati nell’area del Cratere. La ricerca, coordinata dal professor Marcello Balzani e condotta dalla dottoranda Martina Suppa dell’Idaup dell’Università di Ferrara, è stata affrontata con gli strumenti del rilievo integrato (laser scanner, fotogrammetria digitale, sistemi Gis) e la progettazione di una piattaforma interoperabile Bim per l’implementazione dei dati, con l’obiettivo di definire di un nuovo protocollo integrato di rilievo del danno sismico. Uno strumento applicabile tanto in stato di emergenza ma soprattutto in fase ordinaria per la prevenzione, conservazione, manutenzione e gestione del Patrimonio della Regione Emilia-Romagna. L’ambizione di questa rara giornata è far avvertire istituzioni e pubblico del legame profondo e integrato dei teatri con le città e il territorio, gli artisti, i cittadini, le università e i referenti della salvaguardia e della valorizzazione, con una sorta di restauro anche della funzione stessa del teatro.

– Il secondo appuntamento prevede un Recital di musica, lirica e prosa: “teatr’in musica”. Una voce per i teatri, che sarà presentato nel Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara il 18 settembre, alle ore 21.00. La serata, a ingresso libero, sarà presentata dal principe Giovanni Alliata di Montereale, nipote del conte Vittorio Cini, noto mecenate, collezionista e imprenditore ferrarese. Proprio musica, lirica e prosa saranno alcune “voci” di questa serata che racconta il teatro condividendo con tutti un bene universale.

Sono stati invitati giovani di talento, conosciuti nel mondo e artisti con un curriculum internazionale più lungo ed estremamente poliedrico. Tra essi Fabio Mangolini, allievo di Marcel Marceau, che ha dedicato tutta la sua vita al teatro come attore, regista, pedagogo, autore, traduttore e, infine, come manager. Come attore, ha lavorato con numerosi registi, tra cui Carlo Boso, Nomura Kosuke, François Cervantes, Roxanne Rizvi, recitando in tournées in Italia, in Europa e nel mondo. Il flautista Nicola Guidetti, perfezionato con Severino Gazzelloni, Alain Marion e Jean-Pierre Rampal. Come solista e in varie formazioni cameristiche ha effettuato tournées in più di 20 paesi in Europa, Nord Africa e America Latina, registrando per numerose emittenti televisive e radiofoniche e tenendo concerti in sale prestigiose.

La pianista Letizia Michielon, formata con Eugenio Bagnoli, si è successivamente perfezionata con Maria Tipo, Konstantin Bogino e Andrzej Jasiński. Ha tenuto recital in Europa, Canada e Stati Uniti suonando in sale di importanti. Con Limen Music ha avviato l’incisione integrale in cd-dvd delle Sonate e principali opere pianistiche di Ludwig van Beethoven e di Frédéric Chopin.

Tra i giovani, il baritono Alex Martini – formato con il mezzosoprano Stella Silva e vincitore di importanti concorsi lirici – ha studiato con Regina Resnik, Dennis O’Neill perfezionando il canto lirico con la soprano Mirella Freni e il basso Roberto Scandiuzzi. Vanta una significativa attività artistica in importanti teatri italiani ed europei, con un’interpretzione di successo nel ruolo di Silvio nei “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo al Magnitogorsk Pushkin Drama Theatre di Mosca.

Infine, il pianista Federico Brunello, clavicembalista, maestro di sala, direttore di scena, formatore. Artista versatile e internazionale sotto la guida di Enza Ferrari predilige e poi perfeziona l’accompagnamento ad altissimo livello dei cantanti d’opera. Collaborazioni di chiara fama sono con Luciana d’Intino, Sonya Yoncheva, Raina Kabaivanska, Joan Sutherland e grandi direttori d’orchestra come Claudio Abbado e Daniel Oren. E’ attualmente Vocal Coach e suggeritore al Nacional Centre of Performing Arts di Pechino.

Alla termine della serata il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Ferrara, professor Giorgio Zauli, attribuirà il Premio Teatr’in musica per l’arte e l’impegno nella cultura alla soprano Mirella Freni – mirabile interprete pucciniana e insegnante sempre prodiga di consigli ai suoi allievi del masterclass CUBEC-Accademia di Belcanto di Modena – e a tutti gli artisti protagonisti della serata che si sono distinti nel loro specifico campo. Gesto che intende sottolineare il valore e la trasmissione del sapere come progresso dell’umanità e il ruolo dell’Università nel delicato processo di formazione dei giovani verso la conoscenza.

Un momento importante, con un riconoscimento morale di valore per dare ulteriore forza all’iniziativa e proiettarla verso il futuro con l’obiettivo di creare una rete solidale di artisti e farne un presidio continuo nel tempo. Tra ospiti d’onore della serata saranno presenti: Micaela Magiera, figlia della soprano Mirella Freni, Cristina e Giuliana Pavarotti.

Collegato idealmente all’intero progetto, dedicato alla causa dei teatri chiusi, inagibili, e colpiti da eventi calamitosi, il Concerto del violinista Uto Ughi accompagnato al pianoforte dal Mo Alessandro Specchi, che terrà alla Sala Estense di Ferrara la sera del 19 settembre (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).

Informazioni utili:
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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