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da: Ufficio stampa Festivletteratura

sul sito di Festivaletteratura (www.festivaletteratura.it) è possibile scaricare gratuitamente il programma della 25 edizione del Festivaletteratura di Mantova che dall’8 al 12 settembre 2021 tornerà ad abitare le strade e le piazze della città, con un’edizione che vede più appuntamenti dal vivo rispetto allo scorso anno, tra inediti dialoghi tra autori, confronti tra saperi umanistici e scientifici, percorsi di “trasformazione” cittadina, una casa d’arte e letteratura per bambini, riprese di format di successo e sperimentazioni avviate nel 2020.

Come da tradizione martedì 3 agosto alle ore 21.00 in Piazza Leon Battista Alberti a Mantova, il Festival presenta il programma con una serata speciale introdotta dal concerto dell’organettista Alessandro D’Alessandro, già ospite a Festivaletteratura 2019, che suonerà alcune libere interpretazioni per organetto ‘preparato’ ed elettronica, di alcuni classici di stili e tradizioni diverse. Grazie ai loope agli effetti elettronici, uno strumento tipico della tradizione popolare dialoga con altre sonorità, ritmi ed armonie, in questa straordinaria cornice cittadina.

Quest’anno per la prima volta il programma, raccogliendo l’esperienza dell’Almanacco realizzato per l’edizione 2020, si trasforma in un catalogo, un volume di 224 pagine che contiene non solo tutti gli appuntamenti dei cinque giorni – incontri con autori, reading, percorsi guidati, spettacoli, concerti con artisti provenienti da tutto il mondo – e tutte le informazioni necessarie e indispensabili per vivere questo straordinario appuntamento culturale, ma anche alcuni testi speciali che lo rendono un vero strumento di approfondimento.

Con una copertina disegnata dall’illustratore veneziano Lucio Schiavon, otto autori sono stati invitati dal festival a raccontare alcuni format o temi portanti del programma 2021, nove contributi inediti– presenti nella versione cartacea del programma – scritti appositamente per il Festival, da Abdullahi Ahmed, Elisabetta Bucciarelli, Chiara Codecà, Marco Malvaldi, Colum McCann, Laura Tripaldi, Alice Urciuolo, Giorgio Vacchiano e il collettivo eXtemporanea, per permettere al pubblico di capire meglio le trame, i rimandi, le assonanze che ne tengono insieme i pezzi più di quanto non sia visibile a occhio nudo.

Quest’anno il programma sarà stampato in un numero più contenuto di copie per sottolineare ulteriormente l’attenzione del festival alle tematiche ecologiche e al proprio impatto ambientale.

Il volume cartaceo, completo dei contributi d’autore, assenti nella versione digitale, sarà in vendita al prezzo simbolico di 3 euro, mentre i soci Filofestival ne riceveranno una copia gratuita (ritiro alla serata del 3 agosto, nei giorni successivi presso la sede di Festivaletteratura – via Baldassarre Castiglione 4, Mantova oppure presso la libreria Coop Nautilus – piazza Ottantesimo Fanteria, 19, Mantova).

Fino al 22 agosto è ancora possibile richiedere l’accredito stampa per partecipare al festival compilando il form a questo link

ATTENZIONE! A causa delle restrizioni COVID, le richieste di accredito verranno valutate singolarmente: le risposte verranno comunicate a partire da lunedì 23 agosto. Verranno prese in considerazione solo le richieste che presentano tutti i campi obbligatori compilati. Le richieste di accredito dei collaboratori devono essere corredate da una lettera del direttore o caporedattore della testata per cui chiedono l’accredito.
Per ragioni di sicurezza, gli accrediti sono nominali e non cedibili.
Per ulteriori necessità scrivere a: stampa@larafacco.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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