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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 18 febbraio, a partire dalle ore 20.00
Monday Night Raw
Opening Act
Happy Hour with Andreino DJ

+

Live
Eliot Zigmund 4et Plays Bill Evans and Beyond
Chris Cheek, sax tenore
Luca Mannutza, pianoforte
Lorenzo Conte, contrabbasso
Eliot Zigmund, batteria
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Jam Session

Un omaggio a Bill Evans e agli standards che amava suonare è il Monday Night Raw di lunedì 18 febbraio, animato dal quartetto del batterista statunitense Eliot Zigmund, che proprio con Evans ha militato per circa cinque anni. Completano la formazione Chris Cheek al sax tenore, Luca Mannutza al pianoforte e Lorenzo Conte al contrabbasso.

Un omaggio a Bill Evans e agli standards che amava suonare è il Monday Night Raw di lunedì 18 febbraio (a partire dalle ore 20.00), animato dal quartetto del batterista statunitense Eliot Zigmund, completato da Chris Cheek al sax tenore, Luca Mannutza al pianoforte e Lorenzo Conte al contrabbasso.
Le collaborazioni con il sassofonista tenore americano Chris Cheek e con il contrabbassista veneziano Lorenzo Conte non sono nuove per Zigmund, che si avvale invece per la prima volta di Luca Mannutza, uno tra i migliori pianisti italiani in circolazione.
Eliot Zigmund è noto ai più per la militanza quinquennale con Bill Evans e per quella, altrettanto longeva, nel trio del pianista francese Michel Petrucciani. Di lui non si può che dire tutto il bene possibile: allergico agli eccessi e alle mode, ha sempre cercato di fare la musica che voleva a costo di esser tenuto un po’ ai margini.
Cresciuto a New York, Zigmund ha iniziato a suonare professionalmente la batteria a sedici anni. Accanto a Evans ha registrato album passati alla storia come ‘You must believe in spring’, ‘Crosscurrents’, ‘I Will Say Goodbye’, imponendosi nel tempo anche come leader: lo conferma il recente e bellissimo ‘Time Was’ edito dalla storica etichetta Steeple Chase.
Anticipa il concerto serale l’aperitivo a buffet al wine bar del Torrione accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj, lo segue l’imprevedibile jam session. Ingresso a offerta minima € 5 riservato ai soci Endas.
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline 331 4323840 (dalle 12.00 alle 22.00)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta minima € 5 riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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