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Da: Ufficio del Sindaco Comune di Bondeno

Fabio bergmini e francesca aria poltronieri: «ennesimo esempio dell’intraprendenza dei nostri giovani. Il suo romanzo a disposizione di tutti gli utenti della biblioteca»

Bondeno (Ferrara), 27-09-’19.
“Kegivos” è un titolo che va interpretato. Si tratta di un romanzo che ha al suo interno tutta la forza esplosiva di un giovane di Bondeno, che coltiva con impegno e dedizione la sua passione per la cultura. “Kegivos – Sogni Mortali” è il libro scritto dallo studente matildeo Luca Marini, oggi iscritto al corso di Ingegnerei informatica all’Università di Ferrara. Un volume che nasce ufficialmente nel 2016, ma affonda le sue radici nelle prime esperienze di scrittura sui banchi di scuola, quando il cimentarsi con la pagina bianca è diventata una vera passione per l’autore, insieme a quella per l’informatica e la musica. Si tratta della sua prima esperienza con un romanzo, ma come dichiara l’autore «sono già in cantiere diversi racconti di vari generi che sto sperimentando, tra cui l’horror e il giallo. In “Kegivos” – racconta Luca Marini – un gruppo di ragazzi viene catapultato in una realtà parallela in sogno (da lì il titolo) e dovrà tentare di sopravvivere alle strane vicissitudini che si troverà ad affrontare». Si tratta di un racconto cosparso di ispirazioni e citazioni alla vita dell’autore stesso, all’età di quindici anni, a quando cioé risale la prima stesura dell’opera. Della quale, rivela Marini, «non ho voluto stravolgere alcunché nelle revisioni successive». Il panorama che lo ha ispirato è ovviamente la città di Bondeno e la sfida dell’autore per i lettori attenti è saper cogliere i più o meno palesi riferimenti alla sua città d’origine. Luca Marini, nei giorni scorsi, ha voluto donare una copia della sua prima opera letteraria alla biblioteca “L. Meletti”, ed ha ricevuto per questo una lettera di ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale: «La gratitudine per questo gesto è doppia – spiegano il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri – se consideriamo il fatto che persone residenti nel nostro territorio, in particolare giovani intraprendenti, si distinguono nel campo della cultura e del sapere, promuovendo le proprie creazioni». L’amministrazione sta pensando anche ad una presentazione pubblica del volume, che si inserisce idealmente nei percorsi di valorizzazione della nuova fase che sta vivendo la biblioteca comunale, tesa a fare partecipare i cittadini come veri protagonisti e non semplici utenti del servizio. Del resto, il volume “Kegivos”, appena donato, è pensato sia per i giovani adolescenti che verranno stregati dalla magia e dai personaggi stravaganti in esso rappresentati, e sia per quegli adulti che saranno in grado di cogliere le velate critiche sociali dell’autore sulla società contemporanea. L’ennesimo esempio, insomma, di una generazione che non vuole semplicemente essere spettatrice della realtà, ma prendere le redini del proprio destino.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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