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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Se il quartiere Giardino rivive allora rivive tutta Ferrara: questo l’augurio più sentito dopo il pieno successo dell’EuropAFerrara – la fiera europea del commercio ambulante – promossa da Ascom Confcommercio in collaborazione con la Fiva Confcommercio con sponsor Unicredit – e che si è svolta dal 25 al 27 settembre nella zona Acquedotto/Stadio: una nuova collocazione che ha risposto pienamente ai flussi ininterrotti che per tre giorni hanno invaso pacificamente ed allegramente piazza XXIV maggio, piazzale Giordano Bruno e le vie Poledrelli e corso Vittorio Veneto, di specialità enogastronomiche, curiosità ed oggettistica provenienti dal Vecchio e dal Nuovo continente avvicinando in particolare le famiglie che sono state le autentiche protagoniste del successo della kermesse.
“Si è trattato – spiega il presidente provinciale di Ascom Confcommercio, Giulio Felloni – di una scommessa vinta. La collocazione, d’intesa e con il supporto convinto dell’Amministrazione Comunale – è risultata positiva permettendo un successo senza precedenti rispetto alle quattro precedenti che erano già state un crescendo di ottimi risultati. Una scelta innovativa che ha permesso di dare nuova vita, almeno in questi giorni, a quel comparto urbanistico e nello stesso tempo così abbiamo riaffermato il concetto importante che il mondo del commercio di vicinato sono un prezioso collante non solo economico ma anche sociale e culturale per la nostra città, riaffermando così il senso di appartenenza ed il legame con Ferrara ed il suo territorio”.
Un evento ampiamente apprezzato dal comitato dei residenti nella zona Stadio che con la loro presenza all’inaugurazione hanno voluto con convinzione testimoniare il loro appoggio all’EuropAFerrara che ha visto una nuova veste familiare e serena per un’ area “calda” e problematica purtroppo al centro della cronaca compresa tra l’Acquedotto e lo Stadio “Paolo Mazza”.
“Una kermesse che stimiamo abbia avvicinato nei tre giorni non meno di 150mila presenze – commenta dal canto suo Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara – d’altra parte la stessa kermesse anno dopo anno cresce nelle sue caratteristiche: quest’anno avevamo 135 banchi (e tra questi anche quello della nostra SPAL) con 15 postazioni in più rispetto all’edizione del 2014. A fare la parte del leone le postazioni europee (Italia, Austria, Spagna, Francia, Grecia, Finlandia, Olanda, Belgio, Lituania, Polonia, Regno Unito…) ma con presenze extraeuropee dall’Argentina (1), dagli USA (1), dal Messico (2), dalla Russia (3), da Israele (1), dal Senegal (1), dall’ Ecquador (3). Un mercato insomma che ha fatto gustare specialità da tutto il mondo senza dimenticare il ruolo locale con otto banchi di aziende ferraresi. Un evento che nel 2016 potrebbe crescere: stiamo studiando come coinvolgere via Garibaldi che potrebbe essere un arteria di positiva osmosi tra il centro storico e la zona Acquedotto
Colgo l’occasione per ringraziare il Comune, la Polizia municipale, le Forze dell’ordine insomma tutti quanti si sono adoperati per il successo pieno dell’edizione appena conclusa ed in particolare voglio ringraziare la contrada di San Giacomo i cui volontari si sono prestati per la corretta gestione della viabilità” conclude Urban.

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ASCOM FERRARA


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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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