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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si concluderà domani, martedì 26 maggio 2015, l’ultimo confronto con gli Enti, frutto di un costruttivo percorso condiviso all’interno della Conferenza di pianificazione per la stesura del nuovo P.S.C.
Il recente incontro con le associazioni di categoria ha consentito di approfondire numerose tematiche, nonchè gli esiti delle attività svolte in questi mesi nell’ambito del percorso partecipativo, condotto dalle Università Iuav di Venezia e dal Dipartimento di Architettura di Trieste.
L’aspetto precipuo del percorso partecipato concerne la valorizzazione del “territorio dei cittadini”, mediante un patto collaborativo tra residenti ed Amministrazione Comunale.
Le tematiche oggetto di riqualificazione e di valorizzazione sono molteplici, tra le quali si citano il commercio in centro storico, gli accessi in valle, la mobilità ciclo-pedonale e quella attraverso le vie d’acqua, così come la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, grazie ad un unico brand.
La Conferenza di pianificazione ha consentito di approfondire nello specifico il lavoro svolto in centro storico attraverso il progetto “Le tue idee al centro” con la presentazione dei risultati del percorso partecipativo, finalizzati a trasformare Comacchio in una città sempre più accogliente ed accessibile, sia per i residenti, che per i turisti.
Ad integrazione degli esiti del suddetto progetto, il Dott. Ivano Ruscelli (ISCOM Bologna) ha spiegato l’esito a cui è giunta l’indagine statistica compiuta dall’Amministrazione Comunale, da cui è emersa la propensione all’acquisto nei negozi del centro storico, sia da parte dei turisti che da parte dei residenti. Il confronto con il pubblico che ha partecipato alla conferenza di pianificazione è ritenuto strategico ed estremamente positivo, anche in funzione della valorizzazione dello stesso centro storico.
Non è mancato, infine, un approfondimento da parte del gruppo tecnico del Servizio di Pianificazione sulla risoluzione dei contrasti tra gli strumenti pianificatori insistenti sul territorio, ossia tra il PTPR (Piano territoriale paesistico regionale) e PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), Piani del Parco e PRG.
La conferenza di pianificazione, oltre a porsi come importante confronto tra gli Enti coinvolti, rappresenta una svolta significativa per la condivisione di una tavola unica in cui, ad oggi, PTPR e PTCP risultano perfettamente allineati.
Tale risultato, tradotto in una carta ed in una relazione che saranno allegate al verbale di chiusura della stessa conferenza, che si terrà domani (martedì 26 maggio), rappresenta il primo grande risultato del tavolo tecnico, che si è formalmente impegnato a proseguire il lavoro intrapreso, allo scopo di verificare la coerenza tra i Piani del Parco, PTPR/PTCP.
Durante l’incontro conclusivo, fissato per martedì 16 giugno alle ore 14.30 nella sala polivalente “San Pietro” a Palazzo Bellini, saranno approfondite le tematiche relative alle aree boscate, alle nuove proposte per la viabilità lenta (ciclabile Comacchio-Pomposa), nonchè le analisi della Valsat (valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale).

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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