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Da: Ufficio Stampa CNA Ferrara

Saper leggere il territorio, e progettarne il futuro tenendo conto delle sue peculiarità. Creare un collegamento più forte tra scuola e mondo del lavoro, e combattere con decisione il fenomeno dell’abbandono scolastico. Superare il dualismo tra lavoro e maternità, riconoscendo il valore delle donne nel contesto aziendale, e favorendo forme contrattuali adeguate.

Sono alcune delle scelte che Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ha indicato come cruciali per dare luogo nel concreto ai principi della responsabilità sociale che coinvolge istituzioni, cittadini, imprese. Mons. Perego ha incontrato, giovedì sera, le imprenditrici, gli imprenditori e gli operatori della Cna di Ferrara, e ha dialogato con il Presidente, Davide Bellotti e il direttore Diego Benatti.

“Vedo nella politica di oggi una insufficiente capacità di lettura del territorio – ha detto mons. Perego – Oggi il tessuto economico di Ferrara è più debole che altrove, e forse questo dipende dall’eccessiva attenzione, che si è avuta in passato, nei confronti dei grandi insediamenti industriali, a scapito delle piccole imprese. Invece il territorio ferrarese esprime capacità importanti e molteplici, che vanno valorizzate”

Eppure la piccola impresa, valorizzando le persone e le loro capacità, rispettando i lavoratori e la loro dignità, essendo capace di solidarietà e tutela dell’ambiente, fa crescere la comunità in cui è inserita e contribuisce ad attuare nei fatti i valori della dottrina sociale della Chiesa.

Queste le riflessioni di Mons. Perego, che ha risposto con la consueta disponibilità e profondità di pensiero alla richiesta di Cna: “c’è grande necessità, nella fase storica e politica che stiamo attraversando, di una riflessione sui valori che l’impresa rappresenta – ha detto il direttore di Cna Ferrara Diego Benatti – L’impresa non ha solo un valore economico, ma è anche un attore sociale. Nessuno meglio del nostro Arcivescovo poteva cogliere questa esigenza di riflessione”.

“Dove ci sono imprese c’è una società sana, e la comunità è coesa – ha detto il Presidente provinciale di Cna Davide Bellotti – C’è una migliore capacità di viere il territorio in un clima accogliente e solidale. Per questo crediamo che la politica debba avviare un percorso di collaborazione con le piccole imprese del territorio; per questo sentiamo il bisogno di serate come questa, in cui avviare una seria riflessione sul ruolo dell’impresa nella società”.

Mons. Perego ha ricordato, nel corso della serata, la collaborazione portata avanti in più occasioni con Cna come direttore di Caritas Migrantes, soprattutto nell’accompagnamento dell’impresa etnica: oggi in Italia ce ne sono circa 500mila e costituiscono anch’esse una fonte di opportunità, a patto che vengano accompagnate e aiutate ad inserirsi nel nostro contesto sociale.

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CNA FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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