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La musica di Girolamo Frescobaldi e la splendida location della sala affrescata della Delizia di Belriguardo in un video segnalatoci da Francesco Cera, clavicembalista e organista attivo nel campo concertistico della musica rinascimentale e barocca.

Girolamo Frescobaldi (1583-1643), al quale è intitolato il conservatorio di Largo Antonioni, è nato e cresciuto a Ferrara, che a metà Cinquecento città poteva vantare in ambito musicale una vera e propria scuola sviluppatasi grazie al mecenatismo culturale della Casa d’Este. Poco si sa della sua formazione, ma certo potè giovarsi dei tanti maestri che in quegli anni, gli ultimi prima della Devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio e del trasferimento dei musicisti a Roma, gravitavano attorno alla corte.
Già alla nascita di Girolamo erano attivi in città Alfonso della Viola, il Concerto delle dame, Luzzasco Luzzaschi. Inoltre visitarono Ferrara Luca Marenzio, John Dowland, Jacques De Wert, Orlando di Lasso, e persino due giganti come Claudio Monteverdi, che lavorò a una collezione di madrigali dedicati ad Alfonso II d’Este, e Carlo Gesualdo: il principe di Venosa arrivò nel febbraio del 1594 per celebrarvi il suo matrimonio con Eleonora, cugina di Alfonso II e sorella di Cesare d’Este.

Questo è il clima in cui crebbe il compositore e musicista, “fondamentale per lo sviluppo delle sue composizioni stampate a Roma nel 1615”, come ci spiega anche Francesco Cera nel video. Questo lavoro, registrato nel novembre 2015 grazie al sostegno dell’Asp Ferrara e del Museo Ugo Marano, è una piccola anticipazione di un’incisione che uscirà il prossimo anno per una casa discografica internazionale che Cera ha potuto eseguire proprio nella sala situata a Voghiera: la registrazione del “Primo libro di Toccate” del compositore ferrarese. “Il video – spiega il musicista – intende proprio far comprendere il nesso culturale tra Frescobaldi e la musica che da giovane potè ascoltare presso la corte”.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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