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Premessa: non siamo pentiti di aver chiesto ai Ferraresi di dire apertamente la loro idea di Italia. Nonostante un imprevisto e spiacevole incidente di percorso.
La nostra domanda sull’Italia era molto seria, anche se un po’ provocatoria. Ed eravamo stati chiari: non chiedevamo ai Ferraresi se volevano buttar giù dalla torre Salvini o Mattarella. Avevamo usato i loro nomi non per metterli in corsa uno contro l’altro (che senso avrebbe?), ma solo per rappresentare a grandi linee due idee, due visioni, due modelli di Italia e di società.
Grazie a questa domanda si è aperto un vero dibattito. Il testo del Sondaggio (trovate sotto il link) ha raggiunto ad oggi 4.900 letture, 460 condivisioni sui social, parecchie centinaia di commenti. Purtroppo però l’idea del voto non ha funzionato. Giorno dopo giorno, il voto si è progressivamente trasformato in una guerra incrociata senza regole e piena di trucchi, da una parte e dall’altra.
E’ giusto ammetterlo, prenderci la nostra parte di responsabilità e raccontare com’è andata.
Eppure le regole le avevamo messe subito in chiaro. Regola 1: si può votare una volta sola. Regola 2: se vuoi votare devi mettere il tuo vero nome e cognome. Regola 3: puoi votare solo per te stesso. Solo se tutti avessero seguito queste norme, il voto avrebbe potuto dirsi regolare e i risultati sarebbero stati attendibili e quindi commentabili.
Come sistema abbiamo usato Doodle – un interfaccia facile da usare ma del tutto aperta, non controllata – abbiamo cioè confidato (è vero abbiamo peccato di ingenuità) nella correttezza di tutti i lettori. Il primo giorno del sondaggio sembrava andasse tutto a meraviglia, le regole venivano seguite da tutti o quasi tutti; poi però qualcuno – non sappiamo chi abbia cominciato e importa poco saperlo – ha deciso di usare il voto per il proprio interesse di parte e per muover guerra agli avversari politici. Cosi è successo veramente di tutto: qualcuno ha pensato bene di votare due o tre o quattro volte, qualcuno ha votato in modo anonimo o mettendo un nome o un nomignolo di fantasia. Alcuni addirittura hanno cancellato o modificato il voto di altri elettori che la pensavano diversamente da lui. Da una e dall’altra barricata qualcuno modificava a proprio favore i risultati, cosi ogni mezz’ora Salvini e Mattarella si alternavano in testa al sondaggio.
Morale della favola: per colpa di qualche furbo, il voto di tutti, purtroppo anche quello dei tanti che avevano seguito le regole, è stato completamente falsato.
Per questa ragione abbiamo deciso di sospendere il voto. Ma a maggior ragione aspettiamo i vostri commenti, anche su questo spiacevole incidente di percorso. Restiamo convinti che la grande maggioranza dei nostri lettori sia più interessata a dire in quale Italia crede e vorrebbe vivere, piuttosto che impegnarsi in una stupida guerra di virtuale primazia.

Ultima settimana del sondaggio di Ferraraitalia basta voti, ma aspettiamo i vostri pensieri

in copertina elaborazione grafica di Carlo Tassi

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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