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Da: Responsabile comunicazione

Il team ferrarese, quinto nella classifica regionale, realizzerà la mappa online dei giardini

Ilturco vince INCREDIBOL!, il bando per lo sviluppo di professioni e industrie culturali e creative promosso dal Comune di Bologna. L’associazione ferrarese – conosciuta soprattutto per Interno Verde, il festival che in primavera apre alla comunità decine di giardini privati – si è piazzata al quinto posto nella classifica generale dei progetti presentati, in tutto 50, provenienti da imprese, start up e associazioni dell’intera regione Emilia-Romagna. Tra i quindici vincitori selezionati – 10 tra liberi professionisti e imprese, 5 associazioni – è l’unica rappresentante dalla provincia estense.

L’idea che ha meritato al giovane team che ha sede in via del Turco questo importante riconoscimento – e un contributo di 10mila euro da investire per la sua realizzazione – si chiama Verde Binario: un archivio online per mappare e condividere informazioni, fotografie e video di giardini pubblici e privati, storici e contemporanei, intesi non solo come piacevoli oasi di tranquillità e bellezza ma anche come veri e propri custodi di racconti e memorie che intrecciano il passato e il presente dei singoli abitanti alla più ampia narrazione cittadina.
La piattaforma web servirà ad approfondire e sfruttare al meglio le potenzialità di Interno Verde, che quest’anno festeggerà la quarta edizione sabato 11 e domenica 12 maggio. La manifestazione – che nel 2018 ha visto la partecipazione di circa 8mila persone – dal suo esordio ad oggi è stata affiancata da un consistente e accurato lavoro di ricerca, che ha compreso e fatto dialogare fonti documentarie e ricordi familiari, planimetrie catastali e scatti ingialliti, recuperati dai cassetti e dalle soffitte. Questi preziosi materiali – già raccolti e catalogati – costituiranno la base di partenza da cui si svilupperà il sito, che si arricchirà di riprese col drone, planimetrie disegnate ad hoc e virtual tour, e comprenderà una serie di strumenti utili ad ampliarne l’accessibilità (file audio per i non vedenti, video con traduzione Lis per i sordi, filtri di ricerca, all’interno della mappa dei giardini, studiati per facilitare la visita delle persone con mobilità limitata).

L’obiettivo di Verde Binario è duplice: da un lato condividere le informazioni tramite una piattaforma multimediale aperta al contributo dei cittadini, che potranno inviare segnalazioni e fornire immagini e testimonianze; dall’altro esportare il modello in altre città italiane. «Siamo felici che INCREDIBOL!, quindi il Comune di Bologna e la Regione, abbiano voluto premiare e sostenere la nostra attività», commenta Riccardo Gemmo, presidente de Ilturco. «Crediamo sia importante, per l’associazione e per la città, costruire delle iniziative che vengano apprezzate – per qualità e valori trasmessi – oltre al simbolico confine delle mura, eventi che possano diventare un positivo esempio per altre realtà italiane, da accogliere e declinare. Questo è successo a settembre a Padova, con il festival Anime Verdi, realizzato dal Comune veneto sul modello di Interno Verde, con la consulenza de Ilturco. Speriamo che sia la prima tappa di un percorso virtuoso, di sperimentazione e diffusione di buone pratiche».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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