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Ferrara, la Musa di De Chirico, appare all’artista come immobile e pregnante insieme. In uno scritto del 1920 dice: “Ferrara è la città delle sorprese; oltre che l’offrire in alcuni punti, come in quella ineffabile piazza ariostea, splendide apparizioni di spettralità e bellezza sottile, che fermano e stupiscono il passante astuto ed educato nei misteri della intelligenza, quella città offre pure il vantaggio di conservare in modo affatto particolare lembi della grande notte medievale […]. Poi aggiunge: “[…] m’ispirò nel lato metafisico nel quale lavoravo allora, erano certi aspetti d’interni ferraresi, certe vetrine, certe botteghe, certe abitazioni, certi quartieri, come l’antico ghetto, ove si trovano dei dolci e dei biscotti dalle forme oltremodo metafisiche e strane.” (Giorgio De Chirico, scritto su Gaetano Previati, pubblicato in “Il Convegno”, citato nel n. 28 di Art Dossier).

Dal 14 novembre 2015 al 28 febbraio 2016 la città dedica all’artista una grande mostra al Palazzo dei Diamanti dal titolo “De Chirico a Ferrara. Metafisica e Avanguardie” [leggi] più tutta una serie di iniziative artistiche, di design, editoriali e gastonomiche che ruotano attorno ai temi dei suoi quadri. Di seguito le iniziative collaterali alla mostra:

  • Mostra “Il manichino e i suoi paesaggi. Una storia (quasi) metafisica” alla Palazzina Marfisa d’Este, che, per prima in Italia, esporrà una suggestiva galleria di manichini, stilema caro alla Metafisica, provenienti dal XVIII secolo in poi, accanto alla tripla personale degli artisti Milena Altini, Jolanda Spagno e Mustafa Sabbagh.
    Inaugurazione 10 novembre
  • Mostra “Ens Rationis“, al Museo Civico di Storia Naturale, che si svilupperà intorno all’installazione multimediale realizzata da ustafa Sabbagh, riesumando dai depositi del museo splendidi uccelli in tassidermia (evocativa di quella mezza morte che cantò Alberto Savinio – pittore, scrittore, compositore, fratello di De Chirico – nei suoi lirici Chants de la mi-mort).
    Inaugurazione 11 novembre.
  • Mostra di Silvia Camporesi ispirata alle Piazze d’Italia di De Chirico alla MLB Maria Livia Brunelli, home gallery di Corso Ercole d’Este.
    Inaugurazione 13 novembre
  • Performance culinaria a tema metafisico alla MLB Maria Livia Brunelli, con lo chef stellato Pier Luigi di Diego (su prenotazione: 346 7953757, www.marialiviabrunelli.com).
  • Itinerario nell’antico ghetto ebraico di Ferrara, alla ricerca delle suggestioni che hanno ispirato l’intuizione metafisica.
  • Nelle botteghe si potranno assaporare i biscotti presenti nei suoi quadri, impastati con farina di canapa, e scoprire gli orologi di design ispirati alla metafisica, e poi foulard, abiti di alta sartoria, complementi d’arredo e borse che rievocano particolari di celeberrimi quadri, cofanetti fotografici con le immagini dei luoghi riconosciuti come specificamente “metafisici” del territorio ferrarese, ceramiche d’artista con le lunghe ombre o gli interni delle opere dechirichiane.
  • Per l’occasione è stato edito “Alceste. Una storia d’amore ferrarese“, libro che racconta, attraverso lettere d’amore originali e inedite, la storia tra De Chirico e Antonia Bolognesi, che lui definì la sua “musa inquietante”.

Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984 E – mail: assistenza@visitferrara.eu Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa -> http://www.ellastudio.it

In foto: rivista Art Dossier dedicata a De Chirico (Giunti, n. 28) appoggiata al muretto del fossato del Castello Estense a Ferrara.

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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