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Comunicato stampa Community Group.

Nel palazzo Palmiroli Chiozzi nasce DoveVivo Campus Ferrara:

19 maggio 2021DoveVivo, la più grande coliving company in Europa con oltre 1.500 immobili gestiti, 8 studentati e 8.000 posti letto in 14 città in Europa, apre oggi il suo business a Ferrara annunciando la firma di un accordo per la gestione di oltre 6.500 mq di asset che verranno trasformati in un Campus dedicato agli studenti. Un’operazione resa possibile grazie all’accordo con la Dott.ssa Stefania Tucci, imprenditore, commercialista e scrittrice, che, attraverso la rilevazione degli asset in oggetto, diventa protagonista di uno degli investimenti privati più importanti degli ultimi anni nella città estense.

Ferrara è una città italiana molto attiva dal punto di vista universitario, tanto che da dati Istat risulta che negli ultimi 5 anni la popolazione dei giovani dai 18 ai 35 anni sia cresciuta del 5%. Secondo il MIUR ammonta a oltre 25 mila il totale degli studenti iscritti per l’anno accademico 2020-2021 (con un incremento del 65% in 5 anni) – 9 mila dei quali risultano fuorisede (stima di DoveVivo) – e sono oltre 1.000 gli studenti stranieri (dato riferito all’anno accademico 2018-2019). DoveVivo soddisfa la loro esigenza di alloggio offrendo – a partire da Settembre 2021 – soluzioni abitative capaci di coniugare la funzionalità del prodotto, servizi di valore (assistenza 24/7, manutenzione) e tutti i vantaggi della community.

Il business model DoveVivo:

DoveVivo prende infatti in gestione immobili da privati o interlocutori istituzionali, li ristruttura portandoli ai più alti standard di mercato, per poi locarli come singoli alloggi a studenti, giovani lavoratori e al nuovo target digitale che per piacere o lavoro si sposta nei centri urbani italiani ed internazionali. Si tratta di un servizio “chiavi in mano” in completa trasparenza sia per gli inquilini che per i proprietari. I coliver cercano online sul sito DoveVivo la soluzione abitativa che preferiscono, senza preoccuparsi della burocrazia, delle attività di manutenzione e delle spese e possono gestire ogni richiesta tramite l’App dedicata. I proprietari invece beneficiano di una gestione completa e sicura azzerando rischi economici e contrattuali legati a ritardi, sfitto e morosità.

Il nuovo DoveVivo Campus Ferrara:

Il Campus si trova all’interno di un’unica struttura composta da 3 differenti unità situate in prossimità del centro storico: il Chiozzino – un residence costruito negli anni ‘80, l’antica Poliambulanza – un edificio storico, e il celebre palazzo Palmiroli-Chiozzi – un edificio che deve il proprio nome all’ingegnere idraulico Bartolomeo di Antonio Chiozzi che acquistò lo stabile tra il XVII e il XVIII secolo, oggi tutelato dalla Soprintendenza cittadina.

Il progetto di ristrutturazione ha saputo conservare la personalità di questi edifici storici cercando di valorizzare le caratteristiche che li rendono unici nel loro genere. Degni di nota sono sicuramente la sala studio, in origine l’atrio dell’edificio e alcune camere ai piani superiori arricchite dal camino e dal tetto a cassettoni. Entrare nel Campus firmato DoveVivo significherà lasciarsi conquistare dal fascino della storia e, allo stesso tempo, godere della modernità degli ambienti.

Il Campus prevede sia soluzioni private – dotate di cucina e bagno indipendente perfette per una o due persone – che  camere singole all’interno di appartamenti da condividere con altri inquilini. Tutte le soluzioni sono completamente arredate, dotate di ogni comfort e permettono di godere della propria privacy per le attività di studio e lavoro. I coliver potranno vivere la community grazie agli ambienti comuni come la sala studio, la sala video, la palestra o il patio interno. Il canone di locazione include utenze, wi-fi, customer care dedicato, manutenzione, assistenza h24, reception con servizio diurno e notturno, climatizzazione e riscaldamento e un innovativo sistema di controllo video degli accessi e degli ambienti comuni per garantire sicurezza a tutti gli ospiti.

La struttura si trova in una zona silenziosa e tranquilla, vicina all’Università, alle zone verdi e facilmente raggiungibile in auto – a 10 minuti dall’uscita dell’autostrada A1 – con facilità di parcheggio. La location, inoltre, si presta all’utilizzo della bici, mezzo di trasporto assai popolare nella città delle biciclette, con un tasso di utilizzo tra i più alti in Europa.

Valerio Fonseca, Co-Founder e CEO di DoveVivo, dichiara: “Siamo orgogliosi di poter offrire le nostre soluzioni abitative in un centro di attrazione culturale come la città universitaria di Ferrara. Un ringraziamento particolare va alla Dott.ssa Stefania Tucci, che ci ha dato la possibilità di rigenerare degli immobili di valore storico, rendendoli così luogo di incontro e cultura per studenti e giovani professionisti. Nonostante un fisiologico momento di stallo dovuto alla pandemia, il settore del coliving è già in forte ripresa e continuerà ad avere una forte crescita nei prossimi anni”.

Stefania Tucci, Chairman & Managing Director di Sirio Trafalgar Ltd., racconta: “Arrivando da una famiglia di costruttori, questa operazione rappresenta per me una grande soddisfazione: vedere degli immobili storici trasformarsi in un moderno campus Universitario nel cuore di una città d’arte rinascimentale come Ferrara mi riempie di entusiasmo. Questo ambizioso progetto è frutto della collaborazione tra la municipalità di Ferrara – vero sponsor del campus – e DoveVivo, che ha creduto con noi nella potenzialità della città. Ringrazio la squadra degli ingegneri, dei progettisti e dei tecnici dell’impresa Fabbricare e BPER per aver finanziato con noi l’iniziativa. Un ringraziamento speciale anche allo staff di WorBas e Sirio. Auguro agli studenti che vivranno gli anni di formazione universitaria in questo campus di avere un simile entusiasmo per realizzare i loro sogni e le loro ambizioni”.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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