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da: organizzatori

La squadra ragazzi battuta dal Tozzona, la corsa alla vetta si fa difficile . Per gli allievi doppia dose a domicilio: qualche idea ma troppe assenze.

Con gli Esordienti a riposo nell’ultimo weekend, e nessun impegno per gli adulti in Lega Amatoriale, il Ferrara Baseball confidava in un sorriso dai Ragazzi e dagli Allievi. Ma Godot non si è visto, e al duca non è restato che tornare alla base a leccarsi le ferite. Bruciano parecchio quelle dei giovani, sconfitti in casa sabato 21 maggio dai pari età di Imola: perché, col primato nel girone saldamente in pugno a Modena e Sasso Marconi in fondo alla classifica, ogni altra gara di qui alla fine sarà per gli estensi uno scontro diretto, all’inseguimento di un secondo posto che fino a ieri non sembrava impossibile. Ferrara si fa del male, uscendo sopraffatta all’ultimo inning da una partita disgraziata (13-14 il finale per gli ospiti), colpevole di non aver saputo amministrare per due volte il proprio vantaggio. I ragazzi cominciano bene, ed al secondo periodo conducono 6-2: dopo aver incassato quattro punti Imola rende immediatamente la cortesia, producendosi in una interminabile sequenza di valide. I segnali che il castello scricchiola non tardano: Ferrara va in base quasi sempre su ball, e i punti che conquista sono per lo più conseguenza di errori altrui; al piatto si soffre, in campo ci si mangia più di una eliminazione certa. La generosa prestazione di Abetini, efficace col guanto come in battuta (da applausi una millimetrica scivolata in salvo, sulla seconda) riporta avanti gli estensi, che fanno l’ultimo pieno nel quinto inning per un comodo 13-10: basterebbe stringere in difesa, invece il gruppo si squaglia, gli avversari impattano e la festa si sposta sulle rive del Santerno. Resta perplessità nell’ambiente, per un risultato che ricalca in maniera inquietante già due precedenti in questa stagione, occasioni perse allo stesso modo per mancanza di cinismo, o forse di sagacia.
Delusione anche per gli allievi: la reazione contro Carpi aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza. Invece da Modena arriva doppia porzione di gnocchi, menù fisso favorito da più di una circostanza: la decisione di recuperare nella stessa giornata il match annullato per maltempo lo scorso quinto turno, un sole particolarmente cocente, le troppe assenze tra le fila estensi che hanno costretto chi c’era al tour de force e striminzito ulteriormente le scelte tecniche dello staff. La gara mattutina finisce 13-0; per Ferrara da segnalare il debutto in pedana di Dal Pozzo, e una rilevante doppia eliminazione del prima base Negrini nel terzo inning (la prima sul cuscino, la seconda folgorando il corridore staccato dalla base); nel quarto attacco, Tamoni mette a segno una bella valida ma poi si ferma in terza, vanificando un bellissimo bunt ancora firmato Dal Pozzo.
Il secondo incontro (concluso 20-3) si apre con un fuoricampo interno dei modenesi, giusto a ribadire l’aria che tira. Di nuovo Dal Pozzo risponde nel secondo inning con un bel doppio out in terza base; Tamoni e Negrini completano una bella eliminazione in prima nel terzo periodo, senza trovare la stessa intesa in altre due occasioni, mentre sale l’ansia quando contro il gigantesco prima base si schianta (e si fa male) un corridore avversario. A vacche ormai scappate nonostante un altro esordio in pedana (Roncarati), Ferrara all’ultimo attacco salva almeno la bandiera: prima Lavezzi realizza un singolo, poi Roncarati ed Aboulakjam lo raggiungono in base; tutti e tre spingono a casa macchiando il tabellino altrui, e peccato che a basi piene non si riesca a togliersi almeno lo sfizio di segnare il quarto punto.
Parole di conforto dagli allenatori Squarzanti, Benetti e Marzaduri: “Un applauso a chi ha onorato l’impegno, soprattutto a chi ha avuto il coraggio di sacrificarsi in un ruolo non suo per le esigenze della squadra. Questo vuol dire essere guerrieri. Avremmo potuto provare qualcosa di più, se i numeri lo avessero permesso. E’ andata come è andata, ma è stata comunque una giornata da ricordare: e chi non c’era si è perso qualcosa.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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