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Da: Ufficio stampa Delta 2000

Partono i percorsi didattici nelle scuole della Costa dell’Emilia-Romagna : sono 79 le classi che parteciperanno al progetto, delle scuole primarie (quarte e quinte) e secondarie di I e II grado di tutto il litorale, da Goro a Cattolica, per un totale di 1.666 alunni. Un’adesione superiore alle aspettative.
Il progetto “IMPARIAMO CON I PESCATORI”, che è partito quest’estate con 55 appuntamenti tra la costa e l’entroterra, ed ha visto la partecipazione di oltre 5.500 persone, “L’ORO AZZURRO DELL’ADRIATICO” viene ora divulgato attraverso percorsi didattici per conoscere i luoghi e le risorse del nostro mare, delle valli e delle lagune”. Il Progetto finanziato dal FLAG Costa dell’Emilia-Romagna, a cura di DELTA 2000, nell’ambito dell’Azione 4A.”Informazione e formazione” del Piano di Azione – Obiettivo 4 P.O. FEAMP 2014-20, promuove la conoscenza dell’ecosistema marino e la diffusione della cultura della sana alimentazione attraverso la conoscenza dei prodotti ittici della costa dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo direttamente i pescatori e gli operatori legati alla pesca e all’acquacoltura.
Collaboreranno alla realizzazione del progetto la cooperativa Atlantide, Aqua Srl e la cooperativa M.A.R.E.. Numerose sono state le adesioni da parte degli operatori della pesca e dell’acquacoltura da nord a sud della costa emiliano-romagnola: La Valle – Cooperativa Pescatori delle Valli di Comacchio, Cooperativa Piccola Grande Pesca di Porto Garibaldi, Consorzio Nuovo Conisub di Marina di Ravenna, Cooperativa La Fenice di Cervia, Cooperativa Luigi Penso di Cervia, Cooperativa Casa del Pescatore di Cesenatico, Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini e Casa del Pescatore Soc. Coop. a.r.l. di Cattolica; di Enti locali: i Comuni di Goro, Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, San Mauro Pascoli, Rimini, Bellaria Igea Marina, Misano Adriatico, Cattolica, Ente di gestione per i Parchi e le Biodiversità – Delta del Po; di Centri di studio e ricerca: Fondazione

Centro Ricerche Marine di Cesenatico, Fondazione Cetacea di Riccione, Dipartimento di Scienze Mediche e Veterinarie Università di Bologna, Istituto Delta Ecologia Applicata, e di altri Enti, quali il Parco della Salina di Cervia e Fondazione Antico Porto di Classe.

Le scuole potranno scegliere tra due percorsi tematici, ambientale e alimentare, che si andranno a sviluppare mediante incontri in aula, e uscite sul territorio, dove gli studenti potranno confrontarsi direttamente con i pescatori e gli operatori ittici della nostra costa.
Durante gli incontri in aula saranno affrontati i temi dell’ecosistema marino nel suo complesso, degli aspetti biologici, produttivi ed economici, storico e culturale, le diverse attività legate al mondo della pesca ed il significato di una gestione sostenibile delle risorse marine, i prodotti ittici locali ed il loro valore nutrizionale. Con l’uscita sul territorio presso una delle marinerie della costa emiliano-romagnola, le ragazze ed i ragazzi potranno visitare i luoghi di produzione, ‘toccare con mano’ i prodotti della nostra costa, conoscere da vicino i pescatori.
Il percorso si concluderà con una iniziativa a premi che porterà le classi vincitrici in motonave per una uscita alla scoperta dei luoghi della nostra costa.
Il progetto coinvolge inoltre rappresentanti del mondo scolastico, e di altri enti in una Cabina di regia che ha il compito di sovraintendere alla realizzazione delle attività. I primi risultati in termini di governance non si fanno attendere: già dal primo incontro con i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale è stato espresso un positivo apprezzamento per l’iniziativa, auspicando che il progetto possa ampliarsi un domani e coinvolgere le scuole di tutta la Regione Emilia-Romagna. “Un auspicio che condivido fortemente – afferma il Presidente del FLAG Lorenzo Marchesini – che potrebbe portare anche a valutare di sviluppare un progetto di educazione ambientale e alimentare, sul tema dell’ecosistema del mare e degli aspetti nutrizionali dei prodotti ittici da estendere alle scuole a livello nazionale coinvolgendo anche la rete dei 55 FLAG italiani”.

Che cos’è il FLAG? Acronimo di Fishery Local Action Group, il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna è un Gruppo di Azione Locale – ovvero un’aggregazione di Comuni e Marinerie (associazioni private di realtà della pesca ed acquacoltura e di altri settori economici quali artigianato, commercio e turismo ma anche rappresentanze della società civile: i soci sono attualmente 31) operante lungo tutti i 130 chilometri della fascia costiera dell’Emilia Romagna, da Goro a Cattolica, passando per Porto Garibaldi, Marina di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione e Misano Adriatico, dove la pesca e l’allevamento ittico lagunare hanno una tradizione secolare ma rappresentano tutt’ora opportunità di lavoro per numerose famiglie. Nel settore, su un totale di 689.000 chilometri quadrati – con 19 zone protette – sono infatti occupati un totale di 4.347 addetti, pari al 2,31% della popolazione residente. Attraverso una serie di azioni per le quali la Regione Emilia-Romagna ha reso disponibili per il periodo 2014/2020 oltre 5,2 milioni di euro, il FLAG si propone di sostenere l’elaborazione di un piano di sviluppo sostenibile comune, volto ad intervenire per valorizzare marinerie, produzioni ittiche e peculiarità storiche, culturali, gastronomiche, sociali ed ambientali, con l’obiettivo di qualificare tutte le fasi della filiera, migliorare la gestione delle risorse ambientali finalizzate alla pesca e acquacoltura, incrementandone il valore aggiunto anche grazie all’innovazione, all’integrazione fra pesca e turismo, all’incremento delle occasioni di commercializzazione e conoscenza delle marinerie e risorse ittiche territoriali, sensibilizzando la collettività sul loro valore e favorendo lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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