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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

30 aspiranti imprenditori “accompagnati” a fare impresa. In arrivo il ”bando Start up” della Camera di Commercio, in collaborazione con le associazioni di categoria. Tengono le società di capitale (+45) e diminuiscono i fallimenti (19)

Rallentano le cessazioni di impresa nel primo trimestre 2015, ma anche le iscrizioni toccano il minimo registrato nell’ultimo decennio. Il risultato è un saldo negativo di -194 unità, meno consistente rispetto agli anni precedenti e di poco peggiore a quanto rilevato lo scorso anno (-177).
E’ questo il quadro di sintesi che emerge dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sulla base dei dati del Registro delle imprese.

Tra gennaio e marzo di quest’anno, dunque, sono nate 684 nuove iniziative economiche, 33 in meno dello stesso periodo dello scorso anno, la terza contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte al registro della Camera di commercio.
Ben più sensibile però è stata la riduzione delle cessazioni di imprese esistenti (878 le chiusure, il valore più contenuto degli ultimi dieci anni) con il risultato che, pur chiudendo in campo negativo, il saldo del primo trimestre del 2015 segna solo un leggero peggioramento rispetto allo stesso trimestre del 2014, a fronte di un deciso miglioramento rispetto agli altri dati della lunga serie dal 2004. “La dinamica del tessuto imprenditoriale nei primi tre mesi dell’anno”, ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, “riflette il momento storico che sta vivendo il nostro Paese, nel quale da una parte si notano segnali di ripresa, dall’altra si scontano ancora gli effetti di questa lunga crisi.
Soprattutto alcuni ambiti mostrano ancora un certo affanno: l’artigianato in modo particolare, che da solo spiega gran parte del saldo negativo della manifattura e delle costruzioni”.

Tengono le società di capitale (45 imprese in più nel trimestre, pari ad un tasso di crescita positivo dello 0,75% e persino in miglioramento rispetto al 2014).
In questo ambito, va letta anche la buona performance delle start-up innovative iscritte all’apposita sezione del Registro delle imprese: nei primi tre mesi dell’anno ne sono nate infatti il doppio (tutte nella forma di società per azioni) dello stesso periodo del 2014., raggiungendo ora una trentina di unità. Tra le nuove imprese innovative, spiccano quelle ad alto valore tecnologico che sviluppano e commercializzano, in particolare, prodotti e servizi in ambito energetico.
In lieve crescita anche cooperative e consorzi, mentre si riducono sia le imprese individuali (-203 unità, di cui 138 artigiane) sia le società di persone (-41 il saldo complessivo, -16 il di cui artigiano).

I fallimenti, nel primo trimestre del 2015, sono stati 19, contro le 22 procedure fallimentari dei primi tre mesi del 2014. Le imprese più colpite, quelle operanti nell’industria, nelle costruzioni e e nel commercio.
Seguono le attività immobiliari e quelle dei servizi di alloggio e ristorazione. Quanto all’incidenza del fenomeno – al netto dei settori di minori dimensioni – l’esposizione delle imprese al rischio di fallimento è più elevata tra le attività manifatturiere (13,5 aperture ogni 10mila imprese registrate).

Intanto, 30 giovani sotto i 35 anni che aspirano ad avviare un’impresa avranno la possibilità di beneficiare dei finanziamenti e dei servizi di accompagnamento previsti dal “progetto Start up”, il bando allo studio della Giunta della Camera di commercio in collaborazione con le associazioni territoriali di categoria.
L’iniziativa, che partirà nelle prossime settimane, finanzierà, in particolare, le spese sostenute per parcelle notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa, la redazione del progetto d’impresa, la consulenza specialistica nelle aree del marketing, della logistica, della produzione, del personale, dell’organizzazione, dei sistemi informativi, economico-finanziaria e della contrattualistica, le analisi di mercato, i piani di comunicazione e i canoni di affitto dei locali sede dell’attività d’impresa.
Creare insomma un vivaio, una sorta di ambiente protetto, dove giovani con il pallino del business possano coltivare le loro idee e metterle in pratica, utilizzando gli strumenti che pubblico e privato mettono a disposizione.
”Raccogliere tutte le informazioni necessarie per valutare l’idea di impresa che si ha in mente – ha concluso Govoni – non è mai tempo perso, consente anzi di ridurre drasticamente il rischio di un fallimento”.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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