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Da: Regione Emilia-Romagna

Candidature on-line dal 1 al 30 settembre 2020. L’assessore Colla e la vicepresidente Schlein: “Valorizziamo così il protagonismo di tutte le componenti economiche e sociali per realizzare un modello di sviluppo capace di coniugare la lotta alle diseguaglianze e la transizione green”

Anche le migliori prassi messe in campo dalle imprese emiliano-romagnole durante, e dopo, l’emergenza Covid-19 entrano in gara. Sarà un’edizione speciale quest’anno per il “Premio innovatori responsabili”, il riconoscimento istituito dalla Regione per valorizzare le buone prassi coerenti con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In questa VI^ edizione la Giunta affianca al format consolidato negli ultimi anni anche due premi speciali, con cui intende premiare da un lato le migliori esperienze di resilienza e innovazione realizzate in risposta all’emergenza Covid-19, e dall’altro valorizzare l’impegno di coloro che con le proprie azioni concorrono alla realizzazione degli obiettivi del Programma di mandato della XI legislatura.

“La nuova Giunta – hanno sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla e la vicepresidente della Regione e assessore alla transizione ecologica, Elly Schlein – ha assunto i 17 obiettivi indicati dall’Onu come riferimento strategico per orientare le proprie azioni nei prossimi 5 anni, con la volontà di perseguire, in un percorso partecipato che valorizza il protagonismo di tutte le componenti economiche e sociali, un modello di sviluppo capace di coniugare la lotta alle diseguaglianze e la transizione green, per raggiungere la piena sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

Le candidature
Le candidature potranno essere inviate attraverso la piattaforma on-line, che verrà resa disponibile dal 1 al 30 settembre 2020, con accesso alla pagina https://imprese.regione.emilia-romagna.it/. Possono partecipare alla selezione, candidando progetti già avviati, le imprese di ogni settore e dimensione, liberi professionisti, associazioni senza scopo di lucro rappresentanti di imprese e professionisti, scuole superiori e università, purchè operanti con sedi in Emilia-Romagna. A tutti coloro che risulteranno ammessi al Premio, è riservata la possibilità di inoltrare una successiva richiesta di contributo a fondo perduto, per nuovi interventi da realizzare nel 2021, per i quali la Regione mette a disposizione 90 mila euro complessivi.

Il Premio Innovatori responsabili
Il premio ‘Innovatori Responsabili 2020’punta a promuovere e valorizzare la portata sociale delle innovazioni generate dalle imprese, che attraverso strategie di flessibilità, adattamento e trasformazione, hanno saputo creare nuove soluzioni, anche in risposta ai bisogni sociali ed economici determinati dall’emergenza sanitaria e nella direzione di una economia solidale, assumendo la sostenibilità come principio imprescindibile e alla base del loro agire di impresa.
Come per le edizioni precedenti, il premio include il riconoscimento speciale Ged – Gender equality & diversity, che l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna riserva ai progetti che si distinguono per un impatto positivo sui temi della parità di genere. Anche quest’anno la Regione darà ampia visibilità ai progetti segnalati, realizzando video promozionali delle iniziative più rappresentative e pubblicando le esperienze raccolte nel volume ‘Innovatori responsabili 2020’.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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