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Da: Camera di Commercio

Segnali di arretramento nel terzo trmestre dell’anno sul fronte del saldo tra le imprese iscritte e cessate. Tra luglio e settembre di quest’anno, infatti, sono nate nella provincia di Ferrara 333 imprese e ne sono cessate 350, per un saldo negativo pari a -17 unità (quando nello stesso periodo del 2017 si registrava, invece, una variazione positiva per 28). La contrazione registrata in questo periodo – fa sapere l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio – annulla la miglior dinamica del trimestre precedente (+150 unità) e porta al bilancio (gennaio-settembre) più negativo degli ultimi 5 anni, -193 imprese, contro le -181 dei primi nove mesi del 2017 e le -156 del 2016.

Guardando ai settori, registrano segno positivo le Attività di alloggio e ristorazione (+20 imprese), seguite da quelle relative ad Agricoltura, caccia e pesca (+15 imprese) e alle Attività di servizio (+13 imprese. Sul versante opposto, ancora in contrazione la base imprenditoriale del Commercio (-27 unità), dell’industria manifattura (-17 unità) e della logistica (-6 unità). L’analisi delle forme giuridiche conferma l’appeal, presso gli imprenditori ferraresi, di forme più strutturate d’impresa: il saldo negativo del terzo trimestre (-17) è infatti dovuto a tutte le componenti delle forme giuridiche ad eccezione delle società di capitali (+41), di poco inferiore al dato del 2017 (+43), che non riesce però a compensare le riduzioni delle altre tipologie, tra le quali spicca l’accentuata mortalità delle imprese individuali, le cui cessazioni rappresentano oltre l’80% delle chiusure complessive, mentre dal lato delle aperture 3 imprese ogni 4 continuano a scegliere tale forma giuridica.

Sul territorio provinciale si registrano dinamiche diverse: pur prevalendo le contrazioni (rilevate su 18 comuni), 6 territori evidenziano essenzialmente una tenuta, con l’unica eccezione di Comacchio dove il saldo è positivo per 24 unità. In termini relativi, confrontando il valore della variazione assoluta con la numerosità delle imprese presenti in ciascun Comune, le situazioni più critiche si registrano a Lagosanto, nei comuni del Copparese (Formignana, Berra, Jolanda di Savoia e Copparo), Voghiera e Tresigallo, con variazioni percentuali negative superiori al -2%.

“Nonostante le incertezze legate al rallentamento dell’economia – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni – i ferraresi continuano a scegliere di fare impresa. Ma registriamo che un numero crescente di imprenditori è costretto a chiudere i battenti. Un’ampia diffusione del digitale all’interno dei processi aziendali come nel rapporto con la Pubblica amministrazione è vitale per rendere le imprese più forti e competitive. Anche su questo tema – ha proseguito Govoni – la Camera di commercio, insieme alle Organizzazioni imprenditoriali, sta dando un importante contributo attraverso la diffusione del linguaggio 4.0 nel tessuto produttivo e l’uso di piattaforme e servizi telematici che il sistema camerale mette a disposizione della collettività”.

FOCUS SULLE IMPRESE DEL SETTORE DIGITALE
Alla fine del terzo trimestre dell’anno, le imprese che operano nei settori digitali a Ferrara (dal commercio via Internet agli Internet service provider, dai produttori di software a chi elabora dati o gestisce portali web), hanno raggiunto le 522 unità, pari all’1,5% del totale delle imprese ferraresi (a livello regionale l’indicatore vale il 2,0% e in Italia il 2,1%). Da segnalare l’aumento delle nuove aperture, più che raddoppiate in 12 mesi: dalle 21 del 2017 alle 44 del 2018. Il 7,3% di queste attività sono guidate da giovani con meno di 35 anni.

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CAMERA DI COMMERCIO


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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