Skip to main content

Da: Stampa
Ai blocchi di partenza la seconda edizione di Manufactory 2019 , il Festival di Arte Urbana che Comacchio ospiterà anche quest’anno, visto il grande successo registrato nella scorsa edizione. Dal 14 al 16 giugno , arte, creatività e fantasia regaleranno nuovi volti a diverse location nel territorio.
Grazie al progetto presentato dall’Associazione Spazio Marconi, con la regia del writer comacchiese Riccardo Buonafede, i lavori verranno realizzati presso lo Stadio Raibosola a Comacchio, mediante la continuazione del l’intervento pittorico – iniziato lo scorso anno – sul muro perimetrale dello stadio e su una delle pareti delle gradinate; in via Trepponti a Comacchio dove verrà ripristinata la scritta “You are beautiful/ Tie une merevie” realizzata nel 2006 dal collettivo americano YAB; in via Cagliari al Lido degli Estensi, sul basamento del ponte della Strada Statale Romea e in via Teano a Porto Garibaldi con un intervento sul muro dell’edificio che ospita l’ufficio Informagiovani.

A continuazione delle celebrazioni per il centenario di Porto Garibaldi, è stata affidata alla bravura dell’artista spagnolo Sfhir la facciata del mercato ittico in via Giacomo Matteotti a Porto Garibaldi.
La manifestazione vedrà coinvolti artisti provenienti da tutta Europa, una contaminazione artistica che, oltre a contribuire alla sensibilizzazione rispetto al tema della riqualificazione urbana, sarà in grado di garantire al territorio una sicura visibilità.
“L’esperienza di street art a Comacchio – assicura l’assessore alla Cultura Alice Carli- “Sarà una tre giorni di arte viva, da vivere e sperimentare sia da parte degli artisti che la realizzeranno che da parte dei molti visitatori, residenti e turisti, che vorranno assistere a queste performance artistiche. Sarà come leggere nuove storie solo che, invece di essere scritte su libri, saranno narrate con i colori di pennelli e bombolette spray su edifici. Sono curiosa – prosegue Alice Carli – di vedere quali suggestioni l’epopea garibaldina suggerirà al writer spagnolo Sfhir, di come riuscirà a tradurla, con il suo linguaggio pittorico tridimensionale, sulla facciata del mercato ittico a Porto Garibaldi.”

Riccardo Buonafede, direttore artistico della manifestazione, sottolinea che “Oltre all’Associazione Spazio Marconi di Comacchio, promotrice del progetto, ci tengo a ringraziare anche altri partner che hanno contribuito alla realizzazione di questa manifestazione: la locale squadra di football americano Buccaneers, la GMC per la collaborazione musicale, il Camping Florenz che ospiterà gli artisti nelle giornate dell’evento, il Liceo Artistico Nervi Severini di Ravenna che parteciperà con alunni della scuola, consolidando la collaborazione dell’istituto col nostro territorio”.
Saranno oltre 20 gli artisti impegnati in questa avventura colorata, alcuni di fama internazionale. Oltre agli spagnoli Sfhir e Manomatic sanno nostri ospiti: Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Gera, Riccardo Buonafede, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Isra Paez, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes, Alessio Bolognesi, Toni Espinar, Eleman e Giusy Guerriero.
Vi aspettiamo!

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it