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da: Liceo Artistico “Dosso Dossi” – Ferrara

E’ stato inaugurato questa mattina all’Impianto Idrovoro S.Antonino, alle porte di Ferrara, il bassorilievo realizzato dagli studenti della classe Va A del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara. L’opera d’arte proposta dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ispirata al tema della bonifica, ha coinvolto fin da subito gli studenti e le docenti Mara Gessi, Silvia Pagnoni e Donatella Palchetti.
“I giovani studenti sono riusciti a dare una nuova voce all’arte idraulica, con una moderna consapevolezza dei delicati equilibri che legano l’uomo al territorio”, così introduce Franco Dalle Vacche, presidente del Consorzio e sottolinea che “gli studenti hanno potuto incontrare il mondo della bonifica, ripercorrendo la storia e comprendendo le dinamiche dell’acqua di questo nostro paesaggio, posto sotto un costante controllo idraulico”.
Ha proseguito Gianna Perinasso, insegnante del Liceo, riportando parole scritte da Fabio Muzi, dirigente scolastico del Dosso Dossi, non potendo essere presente “la proposta del Consorzio di bonifica non poteva rappresentare migliore occasione per guidare gli studenti alla conoscenza di uno dei tratti storico-culturali più marcati del nostro ambiente di vita: la secolare sfida dei ferraresi per liberare terra governando le acque” e per questo ha ringraziato il presidente del Consorzio di bonifica per aver offerto una bella opportunità di formazione ai ragazzi e nello stesso momento l’occasione di lasciare un nuovo contributo tangibile del proprio fare a beneficio dell’intera comunità ferrarese.
Successivi interventi del Consorzio di bonifica a partire da Roberto Giacometti “senza la bonifica Savonarola avrebbe l’acqua alle caviglie” dice ed illustra brevemente l’impianto idrovoro ed il suo potenziamento, ultimato nel 2013, per la costruzione del limitrofo nuovo Polo Ospedaliero, a seguire Barbara Guzzon che ha fatto una panoramica sulla storia che ha portato alla creazione dell’impianto idrovoro S.Antonino e sulla importanza dell’acqua e della “memoria dell’acqua”, presente dove c’era palude e pronta a ritornare se non ci fossero gli impianti idrovori.
Mara Gessi ha descritto come è stato realizzato il progetto, inizialmente molto interessante ma nello stesso tempo non semplice, in quanto realtà molto complessa e determinante per la vita del nostro territorio “gli studenti sono riusciti con ampio coinvolgimento a capire il significato profondo della bonifica e a realizzare questa opera mettendo in risalto gli aspetti più importanti”.
Annachiara Gagliardi, Agnese Mingozzi, Sabrina Parascandolo e Strelnikov Vladyslav, questi i nomi degli studenti che hanno realizzato il bozzetto, trasformato in bassorilievo “Eλειάδες – Ninfe della Paludi”, alla cui realizzazione ha partecipato poi tutta la classe, dice Annachiara, che ha spiegato il significato dell’opera, la cui parte centrale è divisa in 9 formelle, ognuna rappresentante un aspetto simbolico sulla storia della bonifica, la composizione caratterizzata da un linguaggio figurativo contemporaneo ispirato allo stile Mimmo Paladino, si conclude con una frase della scrittrice canadese Margaret Atwood, che inneggia al nostro atavico legame con l’acqua.
Prossimo appuntamento per l’inaugurazione della seconda opera realizzata dalla stessa classe è giovedì 19 maggio all’impianto idrovoro di Marozzo. Tutti i nove bozzetti, di cui i due vincitori trasformati in bassorilievi sono stati riportati e spiegati in un opuscolo “quaderno della bonifica” realizzato dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, che verrà distribuito presso i due impianti idrovori di S.Antonino e Marozzo, in occasione della settimana della bonifica, dal 14 al 22 maggio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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