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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Interventi per l’inclusione socio lavorativa delle persone detenute. La Giunta approva il Piano sperimentale 2015. L’assessore Bianchi: “La formazione professionale e il lavoro come parte integrante del trattamento penitenziario e componente fondamentale per il reinserimento sociale del condannato”

Politiche formative e di accompagnamento al lavoro delle persone in esecuzione penale progettate congiuntamente da amministrazione penitenziaria, servizi sociali e per il lavoro, enti di formazione accreditati, imprese profit e no profit e associazioni di volontariato, per qualificare l’elemento rieducativo e di recupero sociale come asse portante di sviluppo delle misure di detenzione . È quanto prevede il Piano sperimentale 2015 di intervento per l’inclusione socio lavorativa delle persone in esecuzione penale approvato dalla Giunta regionale, insieme alle procedure di attuazione.
Il Piano, redatto in attuazione del protocollo d’intesa siglato nel gennaio 2014 tra il Ministero della Giustizia e la Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di misure volte all’umanizzazione della pena e al reinserimento sociale delle persone detenute, introduce in via sperimentale una programmazione integrata di livello regionale fondata sulla collaborazione di diversi attori coinvolti nella gestione di servizi rivolti alle persone in esecuzione penale, sull’integrazione delle risorse finanziarie e degli strumenti per promuovere responsabilità sociale e garantire l’erogazione di servizi  qualificati.
“Potranno essere finanziate in attuazione di questo piano tutte le azioni che possono aiutare le persone in esecuzione penale a sviluppare progetti di reinserimento sociale fondati sul lavoro, che, a partire dall’acquisizione di un profilo professionale spendibile, consentano loro di acquisire autonomia e rafforzarsi rispetto a possibili recidive e reiterazioni delle azioni che li hanno portati in carcere – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Patrizio Bianchi – La formazione professionale e il lavoro sono intese come parte integrante del trattamento penitenziario e ne costituiscono una componente fondamentale ai fini del percorso di reinserimento sociale del condannato”.
Le azioni, che  dovranno essere il risultato  di una progettazione condivisa  e sostenute da piani di intervento definiti in collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria, dovranno essere finalizzate a sostenere l’inclusione sociale dei detenuti attraverso il lavoro e, in particolare, delle persone nella fase delicata delle dimissioni aiutandole nella creazione di un progetto di vita che consenta loro una reale integrazione nella società.
La Giunta ha approvato il Piano sperimentale, che prevede il concorso di risorse comunitarie nazionali e regionali per oltre 2,1 milioni di euro dei quali 1,5 milioni sono risorse del Fondo sociale europeo per il finanziamento delle azioni formative e di accompagnamento al lavoro. La Regione si impegna nella collaborazione con il Provveditorato regionale dell’Emilia Romagna alla definizione di un intervento articolato e pluriennale che prenderà spunto dagli esiti di questa prima fase per definire quali modalità di intervento, buone prassi e relazioni tra soggetti rendere sistematiche per qualificare i servizi.
Il bando per il finanziamento delle attività ha scadenza il 12 maggio 2015. I progetti  potranno essere candidati da enti di formazione professionale accreditati.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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