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Da: Gruppo Lumi

Alle Scuole Superiori di Bondeno si è svolto un incontro davvero unico per stimolare gli studenti ad approcciarsi al mondo del lavoro con fiducia e speranza. In occasione del suo tour in Italia, è stato infatti protagonista della mattinata il senatore José Mujica, presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. L’opportunità, per il Liceo Scientifico e l’IPSSC ‘G. Carducci’, è stata creata dal Gruppo Editoriale Lumi che, responsabile del viaggio del senatore attraverso incontri in diverse città, ha curato e pubblicato la prima traduzione italiana del libro ‘Una pecora nera al potere. José Mujica, la politica della gente’; è il ritratto di questa importante figura conosciuta in tutto il mondo, scritto dagli autori Andrés Danza ed Ernesto Tulbovitz che hanno accompagnato Mujica dall’Uruguay insieme alla moglie Lucia Topolansky, presente all’incontro in istituto.
Si è respirata una ventata di energia, portata dalle parole semplici e dirette di Pepe Mujica, che il Gruppo Lumi ha voluto presentare come modello esperto di ‘filosofia economica’ ai giovani studenti che si avviano ad essere uomini e che si affacciano sul mondo di domani.
Indicazioni semplici, ma dense di significato, quasi un testamento spirituale, non solo suo ma della sua generazione alle nuove generazioni, che trova il fulcro nell’invito a un impegno attivo di ‘lotta’ nella società e nella difesa del tempo libero, un tempo fondamentale per l’uomo di oggi, troppo spesso rapito dal desiderio di successo e dall’impegno lavorativo, ma altrettanto infelice o suicida. ‘Il tempo libero è una necessità’, apre il senatore Mujica; l’uomo deve difendere con forza questo spazio nel quale dedicarsi alle sue passioni, coltivare i suoi interessi e soprattutto curare le relazioni interpersonali e gli affetti familiari, via prediletta per raggiungere la felicità. La difficoltà per le nuove generazioni sta certamente in un mondo più complesso, in cui anche il lavoro è cambiato velocemente e profondamente e molto è destinato a cambiare ancora, anche per l’inserimento dei robot nei cicli produttivi, che però, sottolinea Mujica, non potranno mai sostituire l’uomo, che deve, proprio per questo, riscoprire, accanto a quello intellettuale, il lavoro manuale, artigianale e contadino. Accanto al personaggio internazionale di Pepe, Gabriele Manservisi, amministratore del Gruppo Lumi ha voluto accostare anche due esempi di spessore nel panorama imprenditoriale locale: Luciano Pollini, amministratore delegato di Gescad, azienda software e a.d. BIA, impresa del Cous Cous e Raffaele Vassalli, della Vassalli Bakering, professionista della panificazione. Sulla scia infatti del progetto Play Valley, che fornisce ad aspiranti imprenditori gli strumenti informativi necessari per avviare una start up, l’intento è stato quello di proporre agli studenti esempi positivi tratti dal mondo del lavoro, che possano dare consigli, raccontando la propria esperienza, fatta certo di fatica e sacrificio, ma anche di soddisfazione. Una iniezione di ottimismo in questo particolare momento storico, anche per il paese di Bondeno che proprio il 9 novembre ha visto attivare, da parte del Comune, il bando dedicato all’economia del territorio. Il radicamento alle proprie origini è stato richiamato da José Mujica, che da sempre vive con la moglie in una fattoria della periferia di Montevideo, piccolo centro di campagna dal quale egli, come vediamo, ha saputo nonostante tutto diventare ‘grande’. Si tratta di quel ‘localismo’ di cui si è ripreso a parlare non più come simbolo di chiusura, ma come termine volto a riaffermare l’importanza di valori basilari come la sobrietà e la passione per quello che si fa. La carica espressiva di questi concetti è massima se si pensa che non sono solo belle parole, ma vita vissuta di un uomo come Pepe che ha saputo andare controcorrente e rimanere fedele a se stesso nei diversi momenti della vita, come il testo di Una pecora nera al potere evidenzia in ogni suo tratto.
Di questi messaggi hanno potuto godere e probabilmente trarre frutto in primo luogo gli studenti, poi la Dirigente Scolastica Licia Piva, il Vice Sindaco di Bondeno, Simone Saletti, e l’Assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri che hanno voluto consegnare a nome dell’amministrazione l’opera realizzata dall’artista Gianni Cestari in occasione del sisma. Presenti anche Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torello e Giovanni Sirotti, dirigente dell’ASD Pallamano Estense, organizzatori, con Manservisi, del tour del senatore Mujica.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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