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Da ufficio stampa Potere ala Popolo Ferrara

POTERE AL POPOLO: «LA VERA BUONA SCUOLA È PUBBLICA, GRATUITA E DI QUALITÀ. E L’UNIVERSITÀ NON È UN’AZIENDA!».

INCONTRO/DIBATTITO SULL’ISTRUZIONE CON MAURO PRESINI (LIP), ANTONIO FERRUCCI (USB), FRANCESCO GANZAROLI (LINK), LE MAESTRE AMALIA BUONO E CATERINA DI LEO, E I CANDIDATI PaP, ELIO TAVILLA,
DANIELA FUSCHINI E STEFANIA SORIANI.
MODERA JONATAS DI SABATO (FERRARA ITALIA).

Giovedì 1 marzo presso la sala del centro Sociale e Ricreativo “Il Parco”, in via Canapa, 4 alle ore 19.30 per il consueto aperitivo e alle 20.30 con il vero e proprio dibattito.

“Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande: I CARE. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto del motto fascista -Me ne frego”.Gli interventi legislativi in tema di istruzione e formazione adottati negli ultimi anni non hanno fatto altro che minare ulteriormente le fondamenta di quella istruzione realmente paritaria, egualitaria e qualitativa che la nostra Costituzione prevede.
Taglio dei fondi e attacchi alla libertà d’insegnamento e ricerca, precarizzazione del lavoro e blocco dei salari sono divenuti ormai la norma. Il modello aziendale che pervade ogni grado dell’istruzione – performance, progetti, schede di valutazione, manager, obiettivi, competizione, classifiche, ricerca di fondi privati – ha ridotto l’istruzione pubblica a una macchina complessa ma pur sempre definanziata, burocratizzata e omologata, penalizzante l’autonomia creativa di studenti e docenti.
È nostro dovere da persone di sinistra avere invece a cuore l’istruzione, così come ricorda Don Milani, e continuare a pretendere che questa sia accessibile a chiunque, gratuita fino ai più alti gradi, laica e aperta davvero a tutte e tutti; vogliamo un’Università pubblica, gratuita, con un reale dritto allo studio per chi non ha i mezzi, e vogliamo che la ricerca nel nostro paese sia libera da interessi e pressioni economiche e possa svilupparsi in autonomia, vivendo dei soli finanziamentipubblici e mettendosi al servizio della collettività.
Molte le proposte di Potere al popolo e le suggestioni che vogliamo condividere con la cittadinanza tutta.
Al dibattito interverranno Mauro Presini del Comitato LIP Scuola e maestro elementare,Antonio Ferrucci del Direttivo USB di Ferrara e docente dell’Istituto Carducci, Francesco Ganzaroli dei LINK, due maestre dei circa 5300 insegnanti che rischiano di perdere il posto di lavoro in seguito alla decisione del consiglio di Stato, Amalia Buono e Caterina di Leo, i candidati PaP, Elio Tavilla, professore presso l’università di Modena e Reggio Emilia, Daniela Fuschini, con esperienza nella formazione professionale e Stefania Soriani docente di scuola primaria.
Ci piacerebbe parlarne con voi! Vi aspettiamo giovedì 1 marzo presso la sala del centro Sociale e Ricreativo “Il Parco”, in via Canapa, 4 alle ore 19.30 per il consueto aperitivo a seguire alle 20.30 il dibattito.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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