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Da organizzatori

L’Istituto “L.Einaudi” di Ferrara apre le porte alla cittadinanza sabato 28 aprile nell’ambito del ciclo “ApertaMente”

La gestione di un’Impresa fra difesa della tradizione e apertura alle innovazioni

Il prossimo 28 aprile, a partire dalle ore 9,10 si terrà presso l’Istituto d’Istruzione superiore “L. Einaudi” di Ferrara (Vi Savonarola 32) – all’interno del ciclo di conferenze “ApertaMente: officina del sapere” – un incontro con Anna Pregnolato (Università degli Studi di Ferrara), Fausto Bassini (Faust Edizioni) e Pietro Zanni (R&B “Le stanze di Torcicoda”) sul mondo aziendale. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza.
L’idea di questo incontro nasce dall’esigenza di riunire alcuni relatori del territorio per discutere insieme su cosa possa significare, sotto diverse angolazioni, “fare impresa”. Nelle pagine del capolavoro kantiano Critica della ragion pura, il filosofo tedesco s’interrogava sul modo con cui produciamo conoscenza con una formula divenuta paradigmatica: Com’è possibile la natura? Con lo stesso piglio e la stessa curiosità gli studenti dell’Istituto “L.Einaudi” vorrebbero porre un quesito analogo: “Com’è possibile l’azienda (nel territorio ferrarese)? Agli ospiti, che in qualche modo ne rappresentano un modello o semplicemente una possibilità, il compito di dare una risposta. Sappiamo che il nostro è un territorio ricco di contraddizioni, che come un pendolo oscilla tra gloria e miseria, tra orgoglio e ritrosia: l’era della globalizzazione ha certamente accentuato questo stato di cose, rendendo qualche volta Ferrara un baluardo antiglobalizzazione, altre volte invece un anacronismo “metafisico”, per usare un aggettivo caro a De Chirico. La ricetta migliore per sopravvivere alla globalizzazione è certamente quella di non avere ricette: o meglio, per dirla con le parole del sociologo Ulrich Beck, soltanto accettando un approccio pluralistico e interattivo (che lui chiama “cosmopolitismo metodologico”) è possibile affrontare e comprendere la società contemporanea.
Gli ospiti del prossimo incontro di “ApertaMente” raccolgono allora una sfida importante: sono testimoni di un tipo di azione sul territorio tutta da analizzare. Fare impresa nel 2018 è infatti un modo importante di rispondere ad una crisi strutturale, ormai decennale, del settore economico e commerciale. Gli studenti e la platea avranno la possibilità di ascoltare le storie di chi resiste ai “tempi oscuri” della piccola e media impresa e di chi ha voglia di affermare la propria identità in un mondo che conosce (sempre più) i grandi marchi di multinazionali che rendono le nostre città sempre più simili – nel bene e nel male!
Gli ospiti dell’incontro si alterneranno per portare all’attenzione gli aspetti più emblematici e rappresentativi della loro esperienza. Anna Pregnolato offrirà alla platea una prospettiva sul mondo delle start up e delle PMI (piccole e medie imprese) innovative, nonché di spin-off accademici col fine di spiegare di cosa si tratti e di come funzionino con una relazione dal titolo “Impresa e innovazione: opportunità e strumenti per gli imprenditori di domani”. Dopo aver conseguito la Laurea Specialistica in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara, Anna Pregnolato ottiene l’abilitazione alla professione di avvocato. Durante gli studi lavora presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara nell’ambito della gestione delle risorse umane e, successivamente, svolge la pratica forense presso uno studio legale di Ferrara. Dal 2012 è dipendente dell’Università degli Studi di Ferrara ove si occupa dapprima di trasferimento tecnologico e, attualmente, di consulenza legale. Negli anni collabora alla realizzazione di iniziative per l’aumento della competitività delle PMI e di sensibilizzazione verso i temi della proprietà intellettuale. È autrice di contributi e relatrice nell’ambito di numerosi seminari inerenti la terza missione, il trasferimento tecnologico e, più precisamente, la tutela e la valorizzazione dei risultati della ricerca, anche in chiave imprenditoriale.
Fausto Bassini, fondatore e proprietario di Faust Edizioni, rappresenta il mondo dell’editoria locale. Alla faccia della crisi del libro (che non si è in realtà mai registrata) quella del settore editoriale rappresenta una bella realtà e una sfida per il territorio ferrarese. Bassini infatti dedica spazio a chi vive a Ferrara, a chi vive Ferrara: i libri di Faust Edizioni hanno questo in comune. Dallo sport alla vita del passato, lo scopo editoriale di questa casa editrice è quello di lasciar raccontare i tanti protagonisti della nostra terra che si cimentano con l’arte della scrittura.
Pietro Zanni infine, titolare del R&B “Le stanze di Torcicoda” di Ferrara, concluderà con il suo intervento “Ferrara, 20 anni di turismo extralberghiero e di Web”. Il Room&Breakfast di Zanni è situato nell’antico ghetto ebraico di Ferrara, in pieno centro storico: è il frutto di un restauro di un antico cassero del ‘400. Dopo aver presentato a grandi linee l’accoglienza extralberghiera e un po’ di storia personale e professionale, Zanni esporrà come è nata la prima idea di fare un B&B, delle difficoltà promozionali ai tempi di un internet ancora agli albori, dell’evoluzione e della crescita “a braccetto” dell’attività ricettiva extralberghiera e, infine, della Rete, analizzando evoluzione e involuzione di alcuni aspetti dell’attività ricettiva (e non solo) con la crescita esponenziale di internet.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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