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Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 03-05-2019.
Nell’ambito della creazione della nuova piazza di Scortichino rimane una piccola porzione di terreno. Un’area verde, che attende di essere destinata secondo le funzioni che la collettività locale riterrà più opportune. A questo proposito, l’amministrazione ha indetto un incontro pubblico, previsto per lunedì 13 maggio (alle ore 21, alla sala Ragno di viale Passardi) e che sarà aperto a tutta la cittadinanza, in modo tale da raccogliere le idee e discutere insieme di quale sia le destinazione più idonea di questo fazzoletto di terra, che è rimasto fuori dall’opera di riqualificazione che ha permesso la creazione della nuova piazza. «Chiederemo ai cittadini, durante questo incontro aperto a tutti – dicono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi – come intendono riutilizzare la suddetta area rimasta verde, che si trova dietro al parcheggio, ed alla chiesa del paese. La zona potrebbe essere utilizzata come campetto sportivo, oppure per un’altra destinazione diversa da questa, ma vorremmo che fossero i cittadini ad indicarci la soluzione più utile alla comunità». Il cantiere della nuova piazza di Scortichino, invece, si sta per concludere. Dovrebbe essere ultimata in estate. La “fase uno” della creazione della piazza è stata la realizzazione del parcheggio, mentre la piazza vera e propria nasce (nell’intenzione del suo progettista, che l’architetto Matteo Casari) per realizzare un luogo che, per sua natura, sarà di aggregazione. Uno spazio “flessibile”, per intende fare “dialogare” il sagrato della chiesa con la piazza. Come in ogni fase di «rigenerazione urbana», vi sono ovviamente momenti di confronto intermedi con la cittadinanza, mirati a ricalibrare e migliorare gli interventi e gli spazi di manovra. In quest’ottica, rientrano anche le ipotesi per il corretto utilizzo dell’area verde rimasta, che il prossimo 13 maggio potrebbe trovare una sua definitiva collocazione.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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