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Da: Ufficio del Sindaco Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Francesca Piacentini: «Lieti di avere riportato un servizio di qualità e cortesia nella nostra comunità, grazie ad Anteas, Lions Club e con la collaborazione della Croce Rossa» 

Bondeno (Ferrara), 16-09-19.
Dopo un paio d’anni di assenza, riapre sabato 28 settembre (alle ore 11,30) l’ambulatorio delle infermiere volontarie di Bondeno. O, meglio, verrà inaugurato quel giorno l’ambulatorio stesso, che si trova nello stabile della Croce Rossa Italiana di via Goldoni, alla presenza del sindaco Fabio Bergamini e dell’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini. Perché le infermiere volontarie, a dire il vero, hanno già ricominciato (lontane dalla luce dei riflettori) il loro paziente lavoro. Con tre aperture settimanali, che sono iniziate nelle scorse settimane: il martedì, mercoledì e venerdì mattina.
Il compito di proseguire il cammino che era stato interrotto circa due anni fa, dopo il passaggio di testimone del gruppo storico delle volontarie, spetterà ora all’associazione Anteas, in sinergia con il Lions Club Bondeno. Dopo l’esito della procedura pubblica che ha assegnato l’importante ruolo. «Si tratta di un servizio storico, di riferimento per tutto il Quartiere del Sole, ed anche per la comunità di Bondeno – ricordano il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini –. Un servizio basato sulla fiducia, la qualità e la cortesia, che viene portato avanti con scrupolo dai volontari. Siamo lieti – proseguono – che un nuovo gruppo di volontari abbia dato la propria disponibilità a proseguire un percorso iniziato anni fa, senza disperdere quel patrimonio». Per questo «ringraziamo il Lions Club ed Anteas – dice l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini –  per l’affiancamento in questo progetto che la comunità, a gran voce, chiedeva di veder ripristinato». Nella nuova fase della gestione del servizio infermieristico volontario, il Comune erogherà un contributo di mille euro annui, come avveniva in passato. Riconoscendo «l’importante valore sociale svolto dai volontari a favore della cittadinanza». Nell’apposita convenzione approvata recentemente dal municipio con l’associazione Anteas Ferrara e con il Lions Club Bondeno, per lo svolgimento dell’attività infermieristica volontaria, il contributo del Comune verrà garantito ogni anno per tutta la durata della convenzione, che si concluderà (in attesa di un futuro e auspicabile rinnovo) nel 2024.
 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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