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Da: Comune di Voghiera

In occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, il Comune di Voghiera ha il piacere di comunicare che domani anche gli istituti scolastici del territorio parteciperanno alle celebrazioni del 21 marzo.
Le iniziative che coinvolgeranno gli studenti sono due:
– Grazie alla collaborazione con CIR food s.c. , nel menù giornaliero della mensa scolastica della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado verranno utilizzati alimenti (pasta) proveniente da territori confiscati alla mafia (vedi locandina allegata).

– Nelle classi della scuola media i docenti si sono resi disponibili ad un momento di riflessione su questa importante giornata, che coincide con il primo giorno di primavera, leggendo un passo che illustri ai ragazzi il senso di questa Giornata.

“Due momenti fondamentali – ricorda Isabella Masina, Vice Sindaco di Voghiera e referente della rete di Avviso Pubblico – reso possibile grazie alla completa disponibilità dimostrata nel primo caso da CIR e nel secondo caso dal personale scolastico: dirigenza e professori, che senza tentennamenti hanno accolto in tempi brevissimi le proposte dell’Amministrazione. Tutto ciò nella profonda convinzione che i giovani siano i protagonisti dell’impegno per la legalità e l’educazione civica. Persone che molto hanno da dare in termini di contributo per il contrasto alla criminalità e la difesa del nostro territorio. Ancora una volta le scuole di Voghiera hanno dimostrato il loro impegno su temi di attualità e la loro capacità di rispondere in maniera veloce, completa e collaborativa forti della funzione preziosa che svolgono nel nostro Comune”.

Queste iniziative si aggiungono a quelle già presentate in Comune a Ferrara lo scorso 11 marzo per la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, cui collabora il Comune di Voghiera, coinvolto nella presentazione di due volumi alla Libreria Feltrinelli:

– giovedì 21 marzo alle ore 18, “Vent’anni di lotta alle mafie e alla corruzione. L’esperienza di Avviso Pubblico”, Con Giulia Migneco, coautrice e responsabile comunicazione di Avviso Pubblico, Antonella Micele, vicesindaco di Casalecchio di Reno e coordinatrice regionale di Avviso Pubblico, Isabella Masina, giornalista e vicesindaco di Voghiera e Federica Pezzoli – volontaria e responsabile del settore informazione del Coordinamento di Ferrara di Libera.

– venerdì 29 marzo, alle ore 17.30, “Castel Volturno. Reportage sulla mafia africana” di e con Sergio Nazzaro, giornalista e scrittore dialoga con l’autore Isabella Masina, giornalista e vice sindaco di Voghiera.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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