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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’imminente avvio della procedura delle iscrizioni all’anno scolastico 2015/16 previsto per il prossimo 15 gennaio, ha stimolato una riflessione pubblica, alla quale sono stati invitati a partecipare questa sera tutti i genitori degli alunni che frequentano le classi terze degli istituti di istruzione secondaria di primo grado.
La dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Comacchio, Roberta Monti, ha introdotto il dibattito attorno al progetto “Insieme per Comacchio”, che per la prima volta vede alleate tutte le realtà scolastiche del territorio. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare le scuole locali e le loro proposte formative, congiuntamente ai loro indirizzi di studio, per un più facile accesso al mondo del lavoro, in accordo con il percorso educativo immaginato per i ragazzi. Dopo i ringraziamenti a tutti coloro che sono intervenuti, il Sindaco Marco Fabbri ha sottolineato che “deve crescere la consapevolezza che turismo e agro-alimentare devono essere la prima industria italiana. Noi dobbiamo puntare sul turismo che rappresenta una grande potenzialità. Ci attende una sfida importante – ha aggiunto Fabbri – e finalmente scuole, Comune, pubbliche amministrazioni e imprenditori stanno dialogando per costruire insieme un patto di crescita del territorio.”
Nel suo intervento il Sindaco ha toccato alcuni aspetti nodali che riguardano i percorsi formativi dei nostri alunni, partendo dalla necessità di apprendere le lingue straniere, con particolare riferimento al tedesco e all’inglese, ma ha anche rimarcato come sia determinante debellare il pregiudizio diffuso nella comunità, che crede ancora poco nelle potenzialità dell’istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi.” In verità questo istituto sforna continuamente eccellenze e si aggiudica prestigiosi premi in tutte le gare nazionali ed internazionali, alle quali partecipa.
Un altro aspetto degno di nota, sottolineato anche dalla responsabile per l’orientamento dell’istituto “Remo Brindisi”, riguarda l’estensione del bacino di utenza verso la Romagna. Da un paio di anni l’Amministrazione Comunale ha introdotto i collegamenti in pullman anche con il ravennate e si continuano a registrare riscontri molto positivi, con numerosi alunni provenienti da Casal Borsetti, Sant’Alberto, Alfonsine, ma anche dal faentino e da Ravenna città. Il Sindaco ha poi aggiunto che a breve gli studenti faranno parte degli imminenti appuntamenti fieristici internazionali, a partire da quello di Stoccarda dal 22 gennaio dove, ancora una volta Comacchio con il suo nuovo brand sarà rappresentata da una delegazione comunale. Il Sindaco di Ostellato, Andrea Marchi, condividendo la necessitò di riscoprire l’identità collettiva “per superare visioni antiche che non hanno fatto la fortuna di questa provincia”, ha parlato dell’Istituto Fratelli Navarra come di un’autentica eccellenza del territorio. “Prima c’era scarsa fiducia perché l’istituto potesse rappresentare la vera chance formativa – ha dichiarato Marchi -, mentre la scuola si occupa dell’agricoltura specializzata, che va dalla vivaistica, alla floricoltura, all’enologia ed è diventata un punto di forza. Si è lavorato molto anche sui trasporti per i collegamenti con la bassa bolognese.” Secondo Marchi la chiave di volta per fornire risposte adeguate al territorio è proprio la formazione, mettendo in rete scuola, trasporti ed idee. Massimiliano Urbinati, dirigente scolastico reggente dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, sottolineando lo sforzo congiunto dell’Amministrazione Comunale, delle realtà scolastiche locali e degli imprenditori, ha illustrato gli indirizzi di studio, dall’alberghiero, all’ex-Ipsia, al Liceo Linguistico, sino all’istituto tecnico economico –indirizzo turismo, soffermandosi sulla novità che sarà introdotta dal prossimo anno scolastico. Infatti ci sarà ai nastri di partenza un nuovo indirizzo di studio, teso a formare operatori della pesca e dell’acquacoltura, con possibilità di acquisire anche la patente nautica dopo il terzo anno. Si tratta di un percorso formativo altamente specializzato e qualificante, che abbraccia tutte le competenze dalla nautica, alla diportistica, alla meccanica applicata alla riparazione dei motori, sino alla pesca e alla conoscenza del mare. Emma Felletti, responsabile dell’orientamento, ha ricordato i due importanti appuntamenti, quello di domenica 11 gennaio alle ore 15 con l’Open Chocolate e con visite guidate all’istituto e l’Open Day del 17 gennaio, durante il quale (dalle ore 15 alle ore 18) i docenti saranno a disposizione dei genitori per informazioni e consulenza utili per le iscrizioni online al prossimo anno scolastico. Roberta Monti, dirigente scolastica del Polo scolastico agroalimentare Estense, con incarico a reggenza dell’Istituto comprensivo di Comacchio, nel condividere il progetto di messa in rete delle realtà scolastiche, ha introdotto la progettualità dell’Istituto “F.lli Navarra”, plaudendo al risultato conseguito con “Dalla terra alla tavola”, in vista dell’Expo 2015. Anche Stefano Calderoni, vice presidente della “Fondazione Navarra”, dopo aver raccontato la propria esperienza nel settore dell’agricoltura, ha aggiunto che “Il Made in Italy è un elemento di grande attrazione. L’occupazione cresce nel settore agroalimentare, sono nate nuove imprese agricole, come la mia e nuovi giovani hanno scelto di investire in questo settore, che può diventare estremamente qualificante.” L’Istituto “Fratelli Navarra” di Ostellato offre due Open Day sabato 10 e domenica 11 gennaio e altri due nel mese di febbraio (17 e 18/02), per consentire agli interessati di effettuare visite guidate ed ottenere tutte le informazioni del caso dai docenti. Ha partecipato all’incontro anche la dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi Ines Cavicchioli che, rallegrandosi per “la visione lungimirante”, ha dichiarato che “è indispensabile questo tavolo di collaborazione per gettare le basi dello sviluppo futuro. Bisogna mettersi in gioco con questo entusiasmo – ha concluso-.”

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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