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Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

Una giornata all’insegna dell’arte, della musica e della formazione, un evento di livello nazionale attende tutti coloro che domani(sabato) si recheranno alla Casa Museo “Remo Brindisi”. Querce Project e Cogetur, con il contributo del Comune di Comacchio, hanno organizzato l’evento Interaction a partire dalle 17.30.
Apre il programma la visita esclusiva alla Casa Museo Remo Brindisi e al giardino attiguo, alle 18.00 partirà la performance musicale di “Es Nova” con un repertorio di Site Specific Music. Alle 19.30, al termine dell’esibizione, sarà offerto un rinfresco dedicato ai sapori e ad prodotto del Delta.
A seguire, alle ore 20.30, interverrà il Dott. Fabrizio Campagnoli, formatore e counselor che ha sviluppato un metodo di coaching della creatività e sviluppo della consapevolezza del senso dell’opera d’arte, fondato sulla conoscenza del pensiero Biblico, attraverso lo studio della lingua e del pensiero religioso ebraico.
Alle ore 21.00 si svolgerà la presentazione del libro “Giorgio Cattani – Di là da dove, per andare dove – Opere dal 1986 al 2016”. Sul palco, allestito nel giardino della villa, saliranno il prof. Andrea del Guercio, insegnante di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano e Giorgio Cattani, artista che ha tenuto la cattedra di tecniche pittoriche presso la stessa Accademia dal 2000 al 2018.

Es Nova – Site Specific Music Performance
L’esibizione pomeridiana verterà sul tema dell'”interazione”, ovvero il concetto chiave che caratterizza il nucleo portante del lavoro artistico e di ricerca collettivo Es Nova. Il loro lavoro è centrato sulla dimensione interattiva ed estemporanea dell’evento musicale dal vivo. Interazione è anche ciò che avviene tra la dimensione sonora e il pubblico che è in ascolto. Proprio il pubblico che muovendosi nello spazio vive percezioni e suggestioni differenti dello stesso evento sonoro, ne diviene costruttore attivo oppure semplice spettatore.

L’evento è ad ingresso libero, ma è consigliata la prenotazione al numero 3479610913

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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