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Alzi la mano chi pensa che l’adolescenza sia uno dei periodi più difficili che siamo costretti a vivere: insicuri sulla propria identità, le proprie convinzioni, i propri valori e la propria visione del mondo, sempre in balia dell’opinione, o peggio, del giudizio degli altri. Purtroppo, per qualcuno lo è ancora di più.
Billy era un ragazzo di quindici anni dell’Indiana, a scuola era vittima di bullismo omofobico, pensavano fosse gay. A un certo punto non ce l’ha fatta più e si è suicidato impiccandosi. I suoi genitori hanno creato una pagina facebook in sua memoria, ma i bulli non hanno rispettato nemmeno quella e hanno continuato a offenderlo anche sui social.

A raccontare la sua storia domenica pomeriggio al Cinema Apollo al Festival di Internazionale a Ferrara è il giornalista omosessuale statunitense Dan Savage, autore della rubrica Savage love: “forse se qualcuno gli avesse detto che non era solo, che l’adolescenza è dura da superare, ma le cose cambiano, da adulti vanno meglio, Billy si sarebbe salvato”.

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Ecco come è nato nel 2010 il progetto “It gets better”, un portale web che raccoglie testimonianze di persone lgbt, persone normali o personaggi famosi, su come hanno superato il periodo della propria adolescenza. Lo si potrebbe considerare quasi un manuale di istruzioni per l’uso: come superare la scuola giorno dopo giorno, come fare coming out con i propri genitori, come entrare in contatto e trovare sostegno nella comunità lgbt.
“Vengo spesso invitato nelle università a parlare di sesso e sessualità, ma non nelle scuole superiori, forse perché sono considerato troppo esplicito e pericoloso – scherza Savage – e così ho pensato che, in realtà, per entrare in contatto con tutti i ragazzi e le ragazze nell’era di internet e di youtube non mi serviva l’invito degli adulti”. Il primo video Dan lo ha girato con suo marito Terry, poi ha iniziato a coinvolgere altri adulti gay perché registrassero la propria testimonianza: “all’inizio l’obiettivo era arrivare a cento video, ma solo nei primi due giorni siamo arrivati a mille e nella prima settimana abbiamo raggiunto i 10mila”, racconta Dan. “Ora siamo il canale youtube open source più grande mai creato, abbiamo un video persino del presidente Obama”.

Dan racconta anche la propria esperienza e quella del fratello maggiore, entrambi bullizzati a scuola, l’uno perché gay, l’altro perché “era una secchione”. La differenza era che suo fratello “poteva parlare e aprirsi con i nostri genitori”, mentre Dan no perché erano “omofobici”. Ebbene le cose ora vanno meglio per Dan: è sposato con Terry da 18 anni e insieme hanno adottato un bimbo, che ora è un perfetto “ragazzo etero” con buona pace di coloro, i “bigotti” come li chiama Dan, che temono che i figli che crescono con genitori omosessuali diventino per forza a loro volta omosessuali.

Quello che cerca di fare Itgetsbetter.org è non fare sentire soli i ragazzi vittima di bullismo, in particolare quelli che subiscono bullismo omofobico, mettendo “le cose in prospettiva”. È un canale per trasmettere esperienze di vita, perché tutte le persone lgtb “ sono state adolescenti, non è una cosa che capita all’improvviso in età adulta”: queste testimonianze di persone lgbt adulte aiutano i ragazzi e le ragazze a diventare più consapevoli nell’affrontare e vivere la propria condizione.
L’obiettivo è “fare la differenza salvando almeno una vita” perché ci siano sempre meno storie come quella di Billy.

www.itgetsbetter.org
www.lecosecambiano.org

Guarda il video del Presidente Usa per la campagna Itgetsbetter

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Federica Pezzoli


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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