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Da: Gruppo Azione Civica

Interpellanza sul posizionamento di nuove antenne per la telefonia mobile

PREMESSO
che i servizi di telefonia mobile sono un servizio pubblico fondamentale in un momento in cui
la connettività deve essere garantita per le necessità da chiusura pandemica (si pensi solo allo
smart working e alla didattica a distanza);

che il tema delle antenne telefoniche è stato affrontato dal Sindaco a settembre 2020, quando
ha annunciato lo stop a nuovi impianti in attesa di redigere il “Piano comunale di telefonia
mobile” e sospendendo con una delibera di Giunta fino a febbraio 2021 le nuove concessioni
per l’installazione su aree pubbliche, perché “Pianificare è la strada giusta per garantire lo
sviluppo delle imprese e tutelando l’Ambiente”;

il Sindaco ha dichiarato “Vogliamo che Ferrara implementi le sue potenzialità imprenditoriali
e produttive e sviluppi le potenzialità delle periferie, salvaguardando e tutelando ambiente e
salute e che questo accada nel rispetto delle prerogative urbanistiche tipiche di una città
d’arte patrimonio dell’Unesco”. Per questo a fronte di numerose richieste “abbiamo deciso di
avviare un lavoro di individuazione delle aree più idonee per collocare eventuali nuovi
impianti di telefonia e si tratta di una riorganizzazione che permetterà tra le altre cose di
efficientare la procedura relativa ai rilasci dei permessi e delle concessioni in modo da
renderla, poi, più veloce e semplice”;

RILEVATO
che la sospensione prevista dalla Giunta in vista del nuovo Piano agisce solo sulle aree
pubbliche, e che la grande pressione del mercato degli operatori per il potenziamento di
impianti esistenti e nuove installazioni, in un momento in cui i cittadini hanno avuto necessità
di maggior servizio, ha prodotto moltissime richieste di installazione su aree private, per le
quali è sufficiente una semplice autorizzazione da sportello unico (espressa con un parere
puramente tecnico), mettendo il Comune nelle condizioni di non governare le localizzazioni,
spesso in un contraddittorio con gli operatori privati per poter gestire le richieste (con
conseguenti numerosi ricorsi per il Comune), mentre invece dovrebbe essere una
concertazione pubblico-privato per trovare la collocazione migliore per fornire il servizio
migliore;
che il Comune di Ferrara ha un Regolamento vigente per l’installazione e l’esercizio degli
impianti di telecomunicazione e telefonia mobile, che stabilisce gli obiettivi di minimizzazione
dell’esposizione all’inquinamento elettromagnetico con particolare riferimento ai ricettori
sensibili, e il perseguimento del principio di cautela mediante il razionale inserimento degli
impianti nel territorio dal punto di vista urbanistico, ambientale, sanitario;
nel Regolamento vigente sono specificamente individuati i criteri urbanistici e progettuali per
la localizzazione e la conformazione degli impianti, anche in relazione agli obiettivi di
minimizzazione dei fattori di inquinamento visivo a carico del paesaggio extraurbano e
urbano derivante dai predetti impianti, con particolare riferimento alla tutela degli edifici ed
aree di valore storico architettonico e monumentale;

in particolare l’art.6 punto B prevede: per le aree urbanizzate, a prevalente destinazione
residenziale, agli impianti se previsti su pali o tralicci appositamente realizzati sono da
adottarsi, in via prioritaria, installazioni in area di proprietà pubblica, quali rotonde, aree
cimiteriali, torri faro di impianti sportivi, parcheggi ecc., i cui progetti dovranno essere redatti
in funzione dello specifico contesto urbanistico, in genere caratterizzandosi come
complemento d’arredo urbano; inoltre, la vocazione dell’area pubblica per la localizzazione
oltre a consentire una corretta pianificazione, prevede che il canone di locazione versato
dall’operatore sia a beneficio della collettività, diversamente dalla localizzazione su area
privata;

tra i principi del regolamento è sempre preferibile la soluzione di impianti in co-siting, nel
quale più gestori condividono lo stesso sostegno o supporto, riducendo il numero di pali
presenti sul territorio;

RILEVATO INFINE
che nei giorni scorsi a Quartesana sono iniziati i lavori per il posizionamento di una nuova
antenna, a poche decine di metri da antenne esistenti, senza che i cittadini fossero
minimamente informati;

CONSIDERATO
che dalla notizia del Sindaco di settembre scorso il Piano una volta elaborato avrebbe dovuto
essere sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale per una sua adozione e, ad oggi, mese di
scadenza della sospensione di nuove concessioni, nulla è arrivato nemmeno nella
commissione competente per poter poi accedere al Consiglio;

SI CHIEDE AL SINDACO E ALL’ASSESSORE COMPETENTE
che fine ha fatto il Piano Comunale di telefonia mobile,
perché non sono rispettati i criteri del Regolamento comunale vigente,
come il Comune stia gestendo le richieste e relative autorizzazioni per le nuove installazioni in
area privata, in una fase di sospensione delle autorizzazioni in area pubblica e mancanza del
Piano,
se si ritenga opportuno e doveroso informare la cittadinanza preventivamente alle nuove
installazioni, e come si intenda fare.

Roberta Fusari
Azione Civica

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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