Skip to main content

Da: G.O.L. – Giustizia Onore Libertà

PREMESSO
che a partire dal pomeriggio fino alla nottata di sabato 13 ottobre tutto il quartiere est, compreso tra Borgo punta e via Frutteti, ha lamentato alle forze dell’ordine il volume “esagerato” della musica proveniente dal distributore Total Erg di via Caretti;

CONSIDERATO
che non è la prima volta che i residenti del quartiere segnalano questo tipo di problemi, infatti già venerdì 07 e sabato 08 settembre 2018, il gestore del bar ha organizzato feste all’aperto di musica a tutto volume, proveniente da autovetture, non proprio conformi al codice stradale, modificate esteticamente e verosimilmente anche meccanicamente con impianti audio con centinaia di watt;
RIFERITO
dall’addetto al centralino della Polizia Municipale che i gestori avevano l’autorizzazione alla deroga dei limiti al rumore fino a 150 (superiore al limite sul pubblico vedi regolamento comunale di 108 db LASmax);

NOTO
che via Caretti è già stata oggetto di lamentele delle famose gare motoristiche nel cuore della notte, tanto che le forze dell’ordine hanno “dovuto” intervenire svariate volte;

PALESE
che la Polizia Municipale non ha modo di misurare l’inquinamento acustico in quanto l’apparecchio è in dotazione all’Arpae, come già dichiarato agli organi di stampa (pubblicazione La Nuova Ferrara il 10/09/2018 “Musica a tutto volume ..”);

PROVATO
che tecnici del Gruppo GOL recati sul posto, hanno verificato un limite superiore ai 65 db in corrispondenza dei confini delle proprietà in cui si trovano le abitazioni prossime ai luoghi in cui viene esercitata l’attività, come definito dall’art. 23 – Limiti di rumore – del regolamento comunale;

CERTO
che anche sabato 13 ottobre, la pattuglia intervenuta ha “verificato” la conformità del valore acustico, senza avere il fonometro, come dichiarato nella registrazione telefonica delle 21:50 al nostro tecnico;

INDECENTE
constatare che l’Amministrazione Comunale, nel servizio autorizzazioni ambientali, rilasci autorizzazioni per feste “musicali” provenienti da casse acustiche di autoveicoli, in una zona residenziale ad alta presenza di bambini, quando la stessa amministrazione non è in grado di controllare quanto deliberato;

ASSURDO
che gli agenti di Polizia Municipale siano al servizio del cittadino e incaricati di svolgere mansioni di ordine e sicurezza pubblica sempre senza avere i mezzi idonei per svolgere in modo idoneo il loro lavoro;
CRITICABILE
è chi concede l’autorizzazione a feste nell’area di un distributore di carburante, considerando i rischi di incendio, anche in considerazione che durante la manifestazione gli organizzatori stavano cuocendo carne ai ferri con una bombola del gas nell’area carburante, senza considerare, anche che molte persone stavano fumando nei paraggi delle pompe di benzina;

CON RASSEGNAZIONE CHIEDO:
– di fornire allo scrivente copia dell’autorizzazione rilasciata per tale iniziativa;
– se realmente è stato rilasciato un limite musicale di 150 db LASmax, quando il limite dal regolamento comunale limita a 108 db LASmax;
– se nel sopralluogo della pattuglia intervenuta è stata riscontrata la licenza per una festa privata con esecuzione di brani musicali tutelati dalla SIAE e di pagare il compenso dovuto per Diritto d’Autore e accessori (diritti amministrativi di procedura, eventuali diritti connessi e IVA di fattura);
– se sono state elevate contravvenzioni dalla pattuglia intervenuta per mancato rispetto delle più elementari norme per la sicurezza antincendio.

Si CHIEDE inoltre se la S.V ritenga opportuno:

di disporre al proprio personale strumenti idonei al servizio e di provvedere al loro acquisto per verificare e rispettare le norme del regolamento comunale e di eseguire i corsi fondamentali per l’uso dell’attrezzatura in dotazione;
di impedire che via Caretti smetta di essere utilizzata come una pista per gare e ritrovi di auto elaborate vietate dal codice della strada da imitatori di “Tazio Nuvolari”;
che eventuali eventi organizzati su tale via siano limitari alle ore 20:30, considerando le ore di riposo dei residenti;
di disporre la verifica dei piani di sicurezza prima di autorizzare eventi all’interno di aree particolarmente delicate quali sono quelle ove si commercializzano carburanti.
Si richiede risposta scritta.
Con Osservanza.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it