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Amo viaggiare più di ogni altra cosa. La lista dei paesi in cui sono stata è molto lunga: ho visitato l’Oriente e l’Occidente, ho nuotato con le razze e con i delfini, ho fatto il bagno sotto cascate paradisiache, ho visto architetture uniche al mondo. La cosa più affascinante, però, è entrare in contatto con le culture più diverse e conoscere gente di ogni etnia. Se penso a una vacanza, è fuori dall’Italia che mi immagino. E sbaglio. Di recente sono stata in Sicilia, dove non solo ho visto paesaggi meravigliosi, ma ho vissuto un’esperienza nuova, stimolante e curiosa: l’organizzazione di un matrimonio.

Ho trascorso una settimana in un residence immerso nella natura, in compagnia di due care amiche. Villa Laura si trova in un minuscolo paesino, Rodì-Milici, una piccola parte di mondo in provincia di Messina, collocato tra i due paesi più grandi da cui prende il nome. Il residence, oltre che di accoglienza turistica, si occupa dell’organizzazione di eventi, come compleanni, anniversari, cresime e comunioni, matrimoni. Questi ultimi, che hanno subìto un drastico calo in tutta Italia, vengono ancora celebrati in numero consistente nel Mezzogiorno.

Dai dati Istat risulta che nel 2013, su tutto il territorio nazionale, ci sono stati 13.081 matrimoni in meno rispetto all’anno precedente. Inoltre, gran parte delle nozze organizzate sono miste, mentre calano quelle che celebrano l’unione tra due individui di cittadinanza italiana. Negli ultimi anni poi sono diminuiti i matrimoni religiosi e aumentati quelli civili: i primi prevalgono ancora al Sud, mentre al Nord sono i secondi a predominare.

Il matrimonio non incarna più i valori di una volta. Spesso i futuri coniugi si sposano per reciproca convenienza economica; oppure, ci sono coppie che, al contrario, decidono di non sposarsi perché oggi in Italia non conviene: il nostro paese, non solo non favorisce, ma penalizza chi decide di formare una famiglia; un esempio è l’Isee che permette a chi non è coniugato di dichiarare un solo reddito, o l’accesso prioritario all’asilo nido che hanno i figli di genitori non sposati.

Un’altra componente del grande evento che è cambiata in questi anni è l’età, sempre più tardiva, a cui si convola a nozze. Tra le cause determinanti: l’allungamento dei tempi formativi (per avere maggiori possibilità di assunzione oggi è consigliabile conseguire non solamente una laurea, ma anche uno o più master); le difficoltà che i giovani incontrano nell’ingresso nel mondo del lavoro (spesso i datori di lavoro richiedono ai ragazzi una pregressa esperienza, che però l’individuo non sa come ottenere perché in Italia senza esperienza non ti assumono…insomma il classico cane che si morde la coda!); la precarietà del lavoro stesso (in molti casi non si può parlare di veri e propri contratti); la ridotta disponibilità economica che oggi accomuna moltissimi giovani; la permanenza dei ragazzi nella casa e famiglia d’origine; infine, la convivenza prolungata con il partner.

Attualmente sono le regioni del sud a registrare l’età media al matrimonio più bassa. La sposa del ricevimento di nozze a cui ho assistito a Villa Laura ha, infatti, solamente 27 anni e già da tempo convive con il proprio compagno. E a quanto pare i matrimoni in Sicilia, come in Calabria o Campania, oltre ad essere più numerosi, sono anche più affollati: quello che ho visto a Rodì-Milici è stato organizzato per circa 200 invitati, mentre quello previsto per la settimana successiva avrebbe dovuto ospitare 140 persone.

Villa Laura è una struttura che offre tantissimo. Immersa nella natura, il panorama sulle colline circostanti è splendido, e in ogni angolo ci sono alberi da frutta e i tipici ulivi. È un luogo ideale sia per chi vuole staccare la spina e rilassarsi, sia per divertirsi con un ampio gruppo di amici, sia per trascorrere qualche tranquilla giornata con la propria famiglia. Ma Villa Laura è il posto ideale soprattutto per i matrimoni.

Quanta energia e dedizione per arrivare al grande giorno! Lo si capisce osservando i numerosi dipendenti all’opera e parlando con la signora Marcella Gentile, responsabile del contatto con gli sposi. I matrimoni vanno organizzati un anno per l’altro, perciò il rapporto con i futuri coniugi dura circa dodici mesi, durante i quali si crea una liaison con i responsabili. Gli sposi visitano più volte la struttura per stabilire ogni singolo dettaglio. Lo stress che si accumula è molto elevato e la tensione persiste fino al giorno del fatidico sì, quando infine si scopre se tutti gli altri, pronunciati per arrivare a quel momento sono stati mantenuti. Fare bella figura è fondamentale, specialmente in un paesino come Rodì-Milici, dove il canale principale di diffusione delle informazioni, oltre al web, è il passaparola. La gente parla, le coppie vogliono recarsi a Villa Laura per vedere i matrimoni che vengono organizzati, dunque il margine d’errore deve essere ridotto al minimo.

L’obiettivo di Villa Laura è offrire qualcosa di diverso rispetto a ciò che propongono le altre strutture. Fra i punti forti c’è l’accoglienza degli ospiti. La bellezza e l’eleganza della struttura, la gentilezza dello staff, le prelibatezze degli chef e il panorama mozzafiato di questo angolo di mondo fanno il resto.

Insomma, dopo questo breve soggiorno ho dovuto ricredermi e rivedere la mia visione di “viaggio ideale”: l’Italia è un paese meraviglioso, la Sicilia, con i suoi angoli nascosti e le sue infinite diversità, è tutta da esplorare e Villa Laura è un posto splendido in cui farsi coccolare, un luogo che consiglierei a chiunque per pronunciare il più romantico dei “sì”.

Foto di Silvia Malacarne. Clicca sulle immagini per ingrandirle.

mare Sicilia
Una veduta del mare siciliano da Villa Laura
campagna Sicilia
La campagna intorno a Rodì-Milici
Villa Laura
Villa Laura
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Silvia Malacarne


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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