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Da: Organizzatori

Club Alpino Italiano – Sezione di Ferrara

Val d’Ultimo: rifugio Canziani, Glek e Gioveretto
Domani sera, martedì 27 agosto, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Claudio Neri, Stefano Bonetti e Daniele Guzzinati apriranno le iscrizioni per l’escursione in Val d’Ultimo, prevista per il 14-15 settembre.
Escursione di due giorni per due comitive nella parte più a est del Gruppo montuoso dell’Ortes-Cevedale, nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio.
Il primo giorno entrambi i gruppi partiranno da Santa Gertrude salendo dapprima al lago di Fontana Bianca, dove si sosterà per il pranzo al sacco, poi successivamente al rifugio Canziani dove si pernotterà.
Il secondo giorno la comitiva escursionistica scenderà fino alla zona del Lago Lungo per poi salire fino alla cima del Gleck. Da qui si scendera’ nuovamente verso il Lago Corvo, dirigendosi poi al rifugio Stella Alpina e successivamente, attraversato Passo Rabbi, scendendo fino a Santa Gertrude.
La comitiva di escursionisti esperti, invece, salira’ la cima del Gioveretto, poi attraverserà in orizzontale una vedretta e percorrerà un breve tratto attrezzato, infine rientrerà al rifugio Canziani e seguirà a ritroso il sentiero percorso il giorno prima per tornare a Santa Gertrude.
La partenza in pullman e’ prevista sabato alle 6 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro la domenica attorno alle 20.

Da Ru Curto al rifugio Palmieri e Croda da Lago
Domani sera, martedì 27 agosto, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, il direttore di gita Gabriele Villa aprira’ le iscrizioni per l’escursione del gruppo Seniores alla Croda da Lago, prevista per giovedì 12 settembre.
Si arriverà alla partenza salendo con il pullman dalla valle del Boite passando per Cortina d’Ampezzo e Pocol. L’escursione, classicissima e frequentata, conduce da ponte Ru Curto al rifugio Palmieri e al caratteristico lago Federa a poco più di 2.000 metri. Chi vuole potrà sostare al rifugio o nei pressi del laghetto, oppure proseguire per il sentiero sotto le pareti e le cime che formano la Croda da Lago verso forcella Ambrizzola, godendo dei panorami sulla valle del Boite e di alcuni tra i più bei Tremila delle Dolomiti. Il ritorno avverrà per lo stesso sentiero dell’andata.
La partenza in pullman e’ prevista sabato alle 6 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 21.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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