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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Raggiunto il 13,5% del totale nazionale. L’assessore Costi: “Buon segnale, stiamo tornando all’economia reale”.

“Il buon andamento dell’export del settore manifatturiero in Emilia-Romagna, certificato stamattina dai dati Istat, è una eccellente notizia. Perché vuol dire che stiamo tornando alla economia reale, che stiamo attraendo investimenti, anche dall’estero, con il rientro di produzioni di imprese che avevano delocalizzato, e siamo la seconda regione in Italia per startup innovative”.
E’ il commento di Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive, ai dati diffusi stamani da Istat sull’andamento dell’export su base regionale.
L’Emilia-Romagna rappresenta da sempre un fattore di traino per la crescita italiana, con il PIL regionale che rappresenta il 9% del prodotto nazionale, e i dati sull’export forniti oggi da Istat confermano questo trend: le esportazioni regionali rappresentano ben il 13,5% di quelle nazionali.
“Se affianchiamo questi dati – aggiunge Costi – con quelli resi noti ieri da Inps sull’aumento del 51% dei contratti a tempo indeterminato in Emilia-Romagna, vuol dire che stiamo assistendo ad un fenomeno che sta consolidando l’uscita dalla crisi. Credo che queste prime indicazioni positive rafforzino la strategia definita dal Patto per il Lavoro, strumento che abbiamo condiviso con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore, che ha una dotazione di circa 15 miliardi di euro”.
“Dopo i timidi segnali del 2014 – spiega Palma Costi – continua la crescita del Pil e la ripresa dei consumi delle famiglie, così come gli investimenti, dopo un periodo di quasi otto anni di contrazione, e tutte le previsioni ci dicono che queste variabili dovrebbero continuare a crescere e contestualmente migliorare la situazione occupazione”.
Un forte traino nell’economia regionale è rappresentato dalle esportazioni. “In questo periodo di crisi hanno rappresentato spesso la sola componente dinamica della domanda – continua Costi – e si prevede che continueranno a rappresentare un elemento molto positivo, con tassi di crescita superiori al 4% medio annuo: 3,9% nel 2015, 4,7% nel 2016. L’aspetto positivo del 2015 e delle previsioni sui prossimi anni è rappresentato dalla crescita di tutte le componenti della domanda, con un rafforzamento reciproco.

L’economia regionale nelle previsioni dei prossimi anni:
Tutti i principali istituti internazionali, la Commissione Europea, il FMI, prevedono per l’Europa e per l’Italia una ripresa del profilo di crescita nel corso dell’anno. Nel biennio 2015-2016 il sostegno offerto dalla politica economica, la debolezza dell’euro ed il calo del costo delle materie prime continueranno ad imprimere un impulso positivo sull’economia europea. In Emilia-Romagna i tassi di crescita previsti per il PIL nei prossimi anni sono sempre superiori a quelli medi nazionali. Per il 2015 si prevede per la regione una crescita dell’1% (0,7% per l’Italia), dell’1,7% nel 2016 (1,3% per l’Italia) e dell’1,8% nei due anni successivi (1,5% per l’Italia)”.
Una crescita trainata da diversi fattori, dai consumi delle famiglie alla ripresa degli investimenti e, appunto, al forte traino delle esportazioni.
Le previsioni indicano un aumento dei posti di lavoro per il 2015 dello 0,6% e migliore nel triennio successivo. Secondo le stime, il tasso di disoccupazione dovrebbe ridursi di 0,5 punti percentuali nel 2015 (passando dall’8,3% al 7,8%) e progressivamente anche negli anni successivi.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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