Skip to main content

Da: Istituto Gramsci Ferrara

Venerdì 13 settembre 2019 ore 17 Biblioteca Ariostea Ferrara
Adriano Olivetti: la concretezza dell’utopia
Conferenza di paolo veronesi
Presenta tito cuoghi

Adriano Olivetti è stato un personaggio senz’altro eccentrico nel panorama intellettuale italiano. Egli ha incarnato peraltro profili assai diversi: è stato un industriale innovatore e di successo (nonché di fama mondiale); un particolare cospiratore antifascista; un editore e organizzatore culturale; un saggista; un urbanista all’avanguardia; un pensatore di nuovi e originali assetti istituzionali proprio nel momento in cui in Italia si avviava il dibattito costituente e se ne verificavano le prime implementazioni. Insomma, un intellettuale che – assieme alle utopie – inseguiva la loro concreta realizzazione. Riscuotendo successi ma anche clamorosi insuccessi. Nell’incontro si rifletterà sui profili originali del suo pensiero e del suo approccio ai concreti problemi sociali della realtà italiana con la quale andava confrontandosi, dedicando attenzione soprattutto alle sue riflessioni di carattere istituzionale e al particolare modello di organizzazione politica, statale e territoriale che egli andava – inascoltato – propugnando.
Paolo Veronesi è Professore di Diritto costituzionale presso l’Università di Ferrara. E’ autore di monografie, di curatele e di numerosi articoli sulle principali riviste di diritto pubblico e costituzionale. E’ Condirettore delle riviste giuridiche “Studium Iuris” e “Genius”. Fa parte del Comitato scientifico del Forum sul BioDiritto dell’Università di Trento e della redazione della rivista on-line “BioLaw Journal – Rivista di biodiritto”.
Per il ciclo “Maestri”, a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea Ferrara
 
Venerdì 20 Settembre 2019 Ore 17 Biblioteca Ariostea Ferrara
Benedetto Croce, Maestro Di Libertà
Conferenza Di Maurizio Villani
Presenta Roberto Cassoli

La relazione affronta il tema della concezione crociana della libertà, affrontandola sia dal punto di vista filosofico, sia dal punto di vista della storia e della consapevolezza di una crisi profonda della civiltà europea. La fine degli anni Trenta del Novecento, come hanno sottolineato gli studi più recenti su Croce, rappresenta un momento di svolta nel pensiero del filosofo napoletano. Sono gli anni in cui Croce prende sempre più le distanze dalle teologie della storia di matrice idealistica e avverte la necessità di rifondare su basi nuove “una teoria speculativa della libertà”. Questa riflessione, sempre più venata di pessimismo, passa attraverso confronti, in Italia con le tesi di Salvemini, di Gramsci, di Einaudi, in Europa con le considerazioni di Thomas Mann e di Husserl.
Croce chiede alla filosofia, “in mezzo a un mondo in tempesta”, gli strumenti concettuali per analizzare le ragioni della progressiva scissione tra libertà e storia verificatasi nel corso del Novecento. Solamente se questa scissione viene superata e se la libertà torna a calarsi nella realtà storica, allora essa non resterà una mera astratta idea regolativa, ma tornerà ad essere il principio costituente della storia.
Per il ciclo “Maestri”, a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea  Ferrara

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it